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Don Rodolfo Di Mauro, 105 anni, prete da guinness: è il salesiano più anziano al mondo

Grande festa nell’oratorio di San Cristoforo con l'abbraccio della gente

Di Simona Mazzone |

Festa per i 105 anni di don Rodolfo Di Mauro. Un’età da record per il salesiano più longevo del mondo, un primato da Guinness, insomma. Ma se di primato si deve parlare, occorre elencare le innumerevoli e straordinarie azioni di don Di Mauro per i suoi “ragazzi” che ieri erano lì, all’oratorio, a spegnere con lui le 105 candeline sulla gigantesca torta. Ad abbracciarlo la sua gente, tantissimi bambini, molti giovani e meno giovani che il salesiano ha cresciuto, aiutato e istradato e poi un gruppo di signore che quasi commosse ricordavano come, negli anni passati, don Di Mauro le abbia coinvolte in numerose attività e in divertenti gite in montagna: «Ai ragazzi ha insegnato il mestiere – raccontano Rosaria, Giovanna e Pina – prendeva gli attrezzi e mostrava loro come fare, molti altri sarebbero finiti sulla strada, invece grazie a lui si sono laureati e oggi sono medici, avvocati, persone perbene e con una famiglia».

Una intera giornata di festeggiamenti, di mattina il pranzo con l’arcivescovo, mons. Luigi Renna e con i superiori dei salesiani di Sicilia. Mentre nel pomeriggio un momento di preghiera con la Santa messa celebrata da mons. Salvatore Gristina che, in occasione di questo straordinario traguardo, ha detto: «Una vita lunga e laboriosa quella di don Rodolfo. Mi ricordo i suoi 100 anni, quando gli augurammo un cammino longevo. Oggi vogliamo nuovamente augurargli di continuare nel cammino della vita perché è importante – ha aggiunto rivolgendosi ai bambini, tutti seduti in prima fila – capire che la vita è un dono del Signore. È il primo dono al quale ogni giorno il Signore ne aggiunge altri, a non finire. E per questo dobbiamo custodirla, difenderla e mai disprezzarla o peggio ancora, toglierla».

Sotto il segno di Don Bosco il 105enne salesiano, seguendo le sue orme, ha sempre operato con amore per il prossimo e con passione, saggezza e vivacità. Un uomo davvero “illuminato” che racconta col sorriso e con umiltà tante avventure ed episodi della sua vita. Nessun segreto della longevità: «Una vita senza eccessi, ho agito sempre in modo sobrio, non ho mai esagerato nel mangiare e nel vivere».E anche se è un grande appassionato di tecnologia, tanto che segue la messa la domenica sull’iPad, regalo dello scorso anno, dei ragazzi dice: «Mi viene difficile adattarmi alla mentalità dei giovani di oggi, diversi da quelli di cento anni fa, pensate che quando sono nato non c’era nemmeno la luce elettrica».

Nato a Militello nel 1918, quando gli si chiede se conosce il suo conterraneo più famoso risponde: «Se conosco Pippo Baudo? Semmai è lui che conosce me! Pensate che da piccolo sono cresciuto con suo papà, l’avvocato Baudo. Facevo il chierichetto nella chiesa di Santa Maria e lui era un Cristiano che dava l’esempio a tutti, veniva in chiesa ogni giorno e pregava. Ho un bellissimo ricordo. Quando è nato Pippo io ero già grande e lontano da casa».

Tra i tantissimi accorsi a festeggiarlo, insieme al direttore dell’Istituto don Giuseppe Cutrupi e al parroco don Benedetto Sapienza, anche alcuni salesiani doc come Alfredo Petralia presidente Unione ex allievi don Bosco Salette, l’ex parroco don Enzo Biuso, il sindaco di San Gregorio Carmelo Corsaro, il poeta Nunzio Rapisarda.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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