Catania
Dissesto Comune Catania, rischio fallimento per Amt e Multiservizi
Catania – Il dissesto fa paura. Per Amt e Multiservizi potrebbe essere una vera catastrofe, col rischio del fallimento dietro l’angolo. I crediti vantati verso il Comune potrebbero svalutarsi di circa la metà e avere serie ripercussioni su bilanci, banche e fornitori. Una “patata bollente” che dovranno prendere in mano i nuovi vertici di tutte le partecipate del Comune, in attesa di essere nominati (ieri, intanto, fumata nera per l’assemblea di Sidra, rinviata al 2 agosto) o ri-nominati in seguito all’azzeramento degli attuali. Un reset avvenuto con qualche strascico polemico sulla comunicazione inviata dall’amministrazione, da alcuni ritenuta “illegittima” o “contraddittoria”. Nel caso di Sostare, il presidente Giacalone, uomo vicino ad Enzo Bianco, si è subito dimesso; in tutte le altre società gli amministratori sono rimasti in carica, convocando le assemblee dei soci (in pratica il solo Comune) per la revoca e la nomina dei vertici.
L’Amt nel bilancio 2017 porta 20 milioni di euro di crediti verso il Comune, crediti che ad oggi sarebbero saliti a 30 milioni. «Siamo molto preoccupati per la situazione che si prospetta. In caso di dissesto – dice il presidente uscente, Puccio La Rosa – l’Amt sarebbe in pericolo e lo sarebbero i suoi lavoratori e in questo momento c’è la necessità di stare uniti. Ho già convocato un cda d’urgenza per assicurare i pagamenti immediati, carburanti, assicurazioni, prima rata della rottamazione, stipendi e ho fissato un incontro con i sindacati». La Rosa ha convocato l’assemblea per martedì 31 luglio. «In quella sede – dice – esporremo anche la relazione semestrale, rappresentando tutte attività e risultati, compresi i circa 600mila euro di utile prima delle tasse».
In Multiservizi l’assemblea dei soci è stata convocata per l’8 agosto, stavolta dal presidente del collegio sindacale, Francesco Scuderi. Il presidente del Cda, Giovanni Giacalone, infatti, si è dimesso appena ricevuta la comunicazione del sindaco. Anche lui è convinto che si tratta di un atto “illegittimo”, ma ha preferito rimettere subito il mandato e ha già annunciato ricorso al Tar e richiesta di risarcimento danni, visto che il suo incarico sarebbe scaduto nel 2019. «La Multiservizi – spiega Giacalone – ha come unico cliente il Comune, vanta crediti ad oggi per circa 7 milioni di euro (erano 10,464 milioni nel bilancio 2016, ndr) e il dissesto la metterebbe in ginocchio. Ma sono problemi che affronterà chi verrà dopo di me».
Situazione meno allarmante in Sidra che, in ogni caso, ha incassi diretti e una «solidità finanziaria che le permetterebbe di reggere l’urto del dissesto», spiega il presidente uscente Alessandro Corradi. Che è rimasto ancora al suo posto perché l’assemblea dei soci, convocata per ieri, è stata rinviata al 2 agosto su richiesta del rappresentante del Comune, l’assessore Roberto Bonaccorsi. La Sidra vanta un credito nei confronti del Comune, iscritto a bilancio 2017, di 49 milioni, anche se per molte voci contestati dal Comune. Proprio in questi giorni sta avviando un arbitrato per comporre il contenzioso. «Ricevuta la comunicazione dal Comune – aggiunge Corradi – sono rimasto al mio posto perché non ho mai avuto un confronto diretto col sindaco e considero la lettera che ci è stata inviata per molti profili illegittima e contraddittoria, da un lato ci dice che decadiamo e dall’altro ci dice di proseguire l’ordinaria amministrazione. Ho subito convocato l’assemblea alla prima data utile. Per il resto il mio contratto, come quello degli altri consiglieri scadrà nel 2019». Come dire, si stanno valutando possibili azioni.
Non è invece in pericolo Sostare Spa che in pratica «ha una situazione di sostanziale pareggio tra crediti e debiti verso il Comune e un eventuale dissesto, per fortuna, non toccherebbe l’azienda», spiega il presidente uscente, Luca Blasi, dato tra i papabili di riconferma. Blasi ha già convocato l’assemblea dei soci per il rinnovo dei vertici per martedì 31 luglio, “interpretando la comunicazione dell’amministrazione – spiega – come un normale avvalersi dello spoil system».
Anche all’Asec la situazione è più tranquilla, non ci sono crediti vantati nei confronti del Comune. L’assemblea dei soci è già stata convocata per il 28 agosto «secondo quanto previsto dallo statuto – spiega il presidente, Francesco Bizzini – perché ci sono termini di pubblicazione da rispettare e non avrebbe avuto senso farla nei giorni di Ferragosto. Comprendiamo la situazione generale e confidiamo che il sindaco possa trovare una soluzione con l’aiuto di tutte le forze politiche. Io mi rimetto alla volontà dell’amministrazione, non voglio creare ostacoli». L’assemblea dell’Asec avrà, a cascata, conseguenze anche sull’Asec Trade, società totalmente controllata dalla prima. Anche in questo caso non c’è allarme. «Asec Trade – dice il presidente, Giuseppe Marletta, per il quale circolano voci di riconferma – vanta un credito di circa 1,4 milioni verso il Comune e anche il dimezzamento in caso di dissesto sarebbe una perdita tutto sommato sostenibile. Proprio ieri abbiamo approvato il bilancio 2017, restando in utile anche se abbiamo sopportato la perdita di un credito verso una società fallita di 2,1 milioni e abbiamo dovuto svalutare alcuni crediti». Insomma, da queste parte non si dormono sonni troppo agitati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA