Catania – Archiviate le feste si torna a parlare di dissesto e degli atti che il Comune è tenuto ad emanare entro i termini previsti dalla legge. In questi giorni la Giunta dovrebbe portare in Consiglio la delibera sulla ricognizione delle tariffe, per capire che orientamento prendere nell’ambito del risanamento e del bilancio riequilibrato che il Comune dovrà preparare per inviarlo al ministero.
Le scelte e la tassa di soggiorno.
Sul piano delle tariffe emerge dalla Ragioneria e dell’assessorato al Bilancio che l’Imu dovrebbe restare invariata perché la sua aliquota è già al massimo. Anche se il governo ha concesso ai Comuni la possibilità di rivederla all’insù l’aliquota a Catania non ci dovrebbero essere contraccolpi. Idem, come sembra, anche per i servizi a domanda individuale il cui 36% previsto di copertura dei costi è già la quota massima consentita. In questi giorni però è in atto una discussione su alcune tariffechde potrebbero aumentare, in primis, quella di soggiorno, che sarebbe al centro di una divergenza di interpretazione tra quanto sostenuto dalla Corte dei conti, che sostiene che va aumentata ove sia necessario e il Consiglio di Stato che al contrario la pensa diversamente perché la tassa non nasce per coprire il passivo di un ente, ma per riutilizzare gli introiti ai fini di promozione della città.
Comunque tutte queste discussioni e la ricognizione delle tariffe saranno contenute nella delibera che entro il 23 del mese deve essere portata in Consiglio per l’approvazione. Contemporaneamente il Comune sta monitorando le procedure in corso alla Regione per ottenere le anticipazioni 2019 concesse per legge dall’Ars, compresi i fondi del contributo a favore dei Comuni siciliani in dissesto.
La lotta all’evasione
La macchina comunale sta effettuando una revisione delle procedure per la riscossione. Secondo quanto emerge i tecnici dell’assessorato al Bilancio avrebbero trovato una macchina ingessata da anni, appurando, addirittura, che nel 2017 nessun avviso di accertamento è stato spedito in città. Se fosse così saremmo al paradosso. Allo stesso tempo l’assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi, alcuni giorni fa, ha fatto una visita all’ufficio Commercio per capire come funzionano i rapporti con l’ufficio Ragioneria ed avere una scheda unica sulle attività commerciali per scovare sacche di evasione non ancora emerse oltre il 50% della Tari.
Torna l’attenzione sulla Tari
A proposito di tassa rifiuti torna a circolare in città la notizia che il governo ha intenzione di riproporre la Tari in bolletta attraverso un decreto delegato alla manovra. Dopo la bocciatura al Senato, a causa della ferma opposizione dei parlamentari Cinquestelle, sembra che attraverso le interlocuzioni che ci sono state tra l’amministrazione Pogliese che membri del governo abbiano ripreso la discussione sulla Tari e altre tasse per consentire soprattutto ai Comuni dei sud di ridurre la pesante evasione che ha portato al dissesto della città.
Revisione partecipate.
E nell’ambito di uno studio generale sulle mosse da compiere per permettere al Comune di andare avanti la recente approvazione della delibera sulla «Razionalizzazione delle società in house» mira ad ottenere consistenti risparmi attraverso una società, la «Catania holding» che avrà il coordinamento funzionale di tutte le società controllate, evitando doppioni.
Le possibili fusioni.
Ma nella delibera appena approvata c’è un passaggio di importanza fondamentale che riguarda le fusioni. Nell’atto firmato dal direttore Maurizio Trainiti si legge: «Autorizzare la fusione delle società Asec spa e Sostare srl» per creare un soggetto unico nei settori di rete energia e servizi idrici. E analoga fusione si intende effettuare nel settore della mobilità attraverso l’ accorpamento delle società Sostare Amt con conseguente creazione di un soggetto unico, società unipersonale in house del Comune cui affidare le attività di gestione del Tpl, della gestione della rete sosta e dei servizi connessi alla mobilità (ivi compresa la segnaletica orizzontale e verticale e la gestione degli impianti semaforici)».