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Dissesto Catania, la Corte dei Conti: «Ecco perché è stato dichiarato»

Di Redazione |

CATANIA – La Corte dei Conti ha reso pubbliche le motivazioni della sentenza d’appello con cui lo scorso 7 novembre ha respinto il ricorso del comune di Catania contro la deliberazione di dissesto economico finanziario, pronunciato in primo grado il 4 maggio dello scorso anno dai giudici contabili della sezione regionale di controllo della Sicilia.

I giudici di appello nel merito hanno attestato che «la situazione finanziaria del comune non avrebbe consentito una diversa soluzione, poiché la stessa si è talmente aggravata da non rendere possibile il risanamento» stante che «gli esercizi successivi all’adozione del piano di riequilibrio sono stati caratterizzati da un peggioramento del disavanzo di amministrazione, documentato dai rendiconti approvati».

Le sezioni unite della Corte dei conti richiamano, confermandole, le ragioni economico-finanziarie del giudizio di primo grado: «La Sezione ha accertato un ulteriore disavanzo, non registrato nei documenti contabili determinato dall’assenza o sottostima, nell’ambito del risultato di amministrazione al 1° gennaio 2015, al 31/12/2015 e al 31/12/2016, di rilevanti fondi obbligatori per legge».

E ha constatato «che negli esercizi 2015 e 2016 il Comune non ha previsto alcun fondo a copertura dei relativi rischi per il proprio bilancio. L’accantonamento pretermesso, stimato dalla Sezione per il 2015 in 4.445.919 euro, peggiora il disavanzo effettivo”.

I giudici contabili d’appello, inoltre, segnalano un ulteriore peggioramento della situazione finanziaria dell’Ente “determinata dai debiti fuori bilancio” e richiamato tra le ragioni del dissesto, anche il continuo ricorso alle anticipazioni di cassa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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