Catania – Stamane una delegazione degli impiegati comunali e i sindacati sono scesi in piazza, davanti a palazzo dei Chierici, per chiedere chiarimenti sul pagamento degli stipendi di ottobre. Al termine del sit in i sindacati e le associazioni di categoria hanno deciso una nuova manifestazione che si terrà il 12 novembre, giorno in cui i catanesi scenderanno in piazza per dire “no” al dissesto della città, chiedere alla politica quell’attenzione che non ha sufficientemente ottenuto negli anni e al Governo nazionale, soprattutto, interventi urgenti per salvare la città da un disastro che provocherebbe una ecatombe di piccole imprese creditrici del Comune oltre al rischio di pesanti tagli in alcune partecipate e coop sociali.
La manifestazione, che prevederà anche l’organizzazione di un corteo, sarà organizzata da quelle sigle che oggi hanno dato vita in piazza Università al presidio “Catania è viva, nessuno spenga la luce”, e cioè Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Sunia, Sicet, Uniat, AGCI, Confcooperative, Legacoop, Unicoop, Confcommercio Imprese sociali e CNA. Parteciperà in prima linea l’amministrazione comunale ma contribuiranno anche altre associazioni datoriali, gruppi di cittadini e la Chiesa catanese. L’obiettivo è che la manifestazione diventi “della città, in tutti i suoi aspetti sociali e politici”, e dunque trasversale, affinché insieme si chieda a gran voce un intervento deciso e concreto, come è avvenuto per altri centri in difficoltà, come ad esempio Torino.
In piazza Università i manifestanti hanno indossato le magliette riportanti lo slogan del presidio e interloquito anche con il sindaco Pogliese che ha ascoltato le loro richieste. Il clima era ancora una volta molto preoccupato per l’esito del caso dissesto e per l’assenza di liquidità nelle casse comunali, e con il primo cittadino si sono confrontati anche rappresentanti delle Coop sociali che non ricevono le spettanze mediamente da 8 mesi e conseguentemente non possono pagare i lavoratori. Presenti in piazza anche dipendenti comunali, lavoratori dei teatri, dell’Istituto Bellini (senza stipendio da due mesi), rappresentanti dei lavoratori pubblici comunali e di tutte le partecipate.
Per il sindaco «La città si sta presentando al governo unita, anche perché non è questo il momento per parlare delle responsabilità del dissesto. Dobbiamo stringerci insieme nel tentativo non semplice di chiedere al Governo nazionale cosa deve e vuole fare, e in quali tempi. Le casse comunali hanno un gravissimo problema di liquidità, non avremo risorse da qui a dicembre data in cui il Comune incasserà l’IMU. Immaginare di non poter ancora pagare i dipendenti e le Coop sociali è una prospettiva di una enorme gravità e per questo abbiamo necessità, anzitutto, di una anticipazione di cassa del contributo ordinario del 2018».
Al presidio ha anche partecipato Enzo Bianco, nella sua veste di presidente del Consiglio nazionale dell’Anci che ha assicurato il sostegno del gruppo consiliare in una battaglia comune. Per giorno 5, intanto è prevista a Catania una seconda verifica ufficiale tra l’amministrazione comunale e il sottosegretario all’Interno, Stefano Candiani, mentre giorno 7 novembre è stato fissato un altro faccia a faccia tra sindaco, sindacati e associazioni in vista della manifestazione provinciale successiva. Sempre lo stesso giorno è atteso il pronunciamento della sezione generale della Corte dei conti di Roma sul ricorso presentato dal Comune avverso le due delibere della Corte dei Conti di Palermo sul dissesto della città.
Quanto al contributo straordinario richiesto dal Comune, la somma è 400 milioni in tre anni da trasferire in tre anni.