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Da sabato Catania potrà scoprire le sue “Vie dei Tesori”: tutti i luoghi visitabili fino al 3 novembre

Dall'anfiteatro "nero" di piazza Stesicoro alla visita in notturna sul tetto di San Nicolò La Rena, passando per i "tesori" nascosti di Palazzo degli Elefanti, le terme, chiese e dimore. Ogni sabato e domenica per un mese

Di Redazione |

L’evento “Le Vie dei Tesori” torna a Catania da sabato al 3 novembre: per cinque weekend (sempre sabato e domenica) si potranno ammirare tanti luoghi simbolo della città. Si potrà scoprire uno dei “tesori” riconsegnati da poco alla fruizione, l’anfiteatro “nero” di epoca romana, i cui resti sono la “Catania vecchia” di piazza Stesicoro: sarà accessibile di notte, con una prospettiva inedita visto che per la prima volta, sarà tutto illuminato. In si andrà anche alla chiesa di San Nicolò l’Arena, per salire sul tetto lungo la scala a chiocciola di 141 gradini. Accanto, la biblioteca Ursino Recupero che conserva il patrimonio immenso di 290mila volumi delle congregazioni e monasteri soppressi. Poi i musei: il “Musca”, una piccola raccolta nel cuore della città dedicato alle antiche carrozze e ai finimenti, nata nell’Istituto per l’incremento ippico che ha raccolto l’eredità del Regio Deposito Stalloni creato nel 1884 dall’allora Ministero della guerra per preservare la razza dei purosangue; il “Museo etnoantropologico Panascia“, anche in questo caso nato dalla passione di un privato, Arturo Panascia” per gli attrezzi da lavoro del mondo contadino: migliaia di oggetti che un tempo avevano una funzione e oggi sono dimenticati. E infine la sorpresa divertente per grandi e piccini, il “Ludum” il museo della scienza dove vi perderete in cento esperimenti scientifici interattivi, un insettario e un planetario.

Gli altri “tesori” visitabili

E ancora: si potrà visitare Palazzo degli Elefanti che cela affreschi settecenteschi, decorazioni barocche e opere d’arte. Ritornano i due antichi complessi termali nel cuore della città: le Terme dell’Indirizzo, resti di un complesso romano probabilmente del II secolo; e le Terme della Rotonda individuate dal principe di Biscari sotto una chiesa bizantina; l’Istituto Ardizzone Gioeni con il suo chiostro neogotico e una chiesetta con strani mosaici; la Società Storica Catanese (che conoscono solo i cittadini e neanche tutti) dove si scoprirà la “stanza dei re” con documenti dal 1816 al dopoguerra; l’ex Borsa Valori degli anni ’30, oggi Camera di Commercio. Ritornano anche la chiesa di Santa Maria di Gesù che è uno scrigno di preziose opere d’arte (la Madonna con bambino di Antonello Gagini e il trittico di Antonello da Saliba) e castello Ursino costruito da Federico II che ha resistito ad ogni calamità; si visita il nuovo allestimento multimediale di cui è stato dotato il Museo Vincenzo Bellini ricordando che l’anno prossimo cadono i 190 anni dalla morte del musicista; alla Cappella Bonajuto vi parleranno di come Houel ne subì il fascino bizantino, nella cripta di Sant’Euplio, la storia del martire cristiano; poi palazzo Asmundo di Gisira divenuto un albergo di charme, Palazzo della Cultura restaurato; i rimandi sfacciati al Rinascimento fiorentino di Palazzo Scuderi Libertini (sempre tra i siti più visitati).

Poi c’è l’ex industria delle calzature “Ega” , 850 metri quadrati, su tre livelli in stile Decò, che nasconde una bellissima sorpresa, 105 gradini e un passaggio segreto verso il teatro Dusmet e la chiesa bombardata e recuperata, del complesso San Filippo Neri dove si racconteranno della “suora senza testa”. Sali su e trovi “Terrazza Agata”, il belvedere sullo stesso complesso, dove leggere la mano di padre e figlio architetti, Carmelo e Salvatore Sciuto Patti.Le mani d’oro fanno parte delle esperienze: quelle dei pupari storici, i Fratelli Napoli che racconteranno nel minuscolo teatrino Dusmet, l’amore tra il valoroso Uzeta e la bella principessa Galatea; quelle di mastro Alfredo Guglielmino che alla bottega Cartura ha creato un Cartour di impalpabili delicatezze di carta. Una passeggiata partirà nei pomeriggi di sabato 5 e sabato 12 ottobre alla scoperta dei siti Art Decò e Liberty di Catania: dalle facciate dei cinema Diana e Odeon fino al giardino Bellini.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA