Da rimessa Amts a hub dell'innovazione: il progetto per via Plebiscito del Comune di Catania
La Giunta ha chiesto dieci milioni grazie ai fondi della Presidenza del Consiglio per le aree dismesse o in disuso
Dieci milioni di euro: è quanto il Comune chiede alla Presidenza del Consiglio dei ministri per trasformare l’ex rimessa R1 di Amts in via Plebiscito dall’attuale parcheggio in un “innovation hub” con spazi di co-working e laboratori per studi su clima e mobilità. Il progetto si chiama “Ct-Offis”, ma non è nuovo, anzi: «Era stato già presentato a settembre 2022 all’Agenzia per la Coesione territoriale in un’ampia partnership con il Parco scientifico e tecnologico della Sicilia, l’Università, la Sidra e naturalmente Amts, ma non venne finanziato. Così oggi, anche se in formato ridotto, lo abbiamo ripresentato», spiega il dirigente della Direzione lavori pubblici, l’ingegnere Fabio Finocchiaro.
I tagli al progetto originario
Dal progetto originario da oltre 57 milioni «sono state tolte molte voci, come quasi tutte le attrezzature», spiega ancora Finocchiaro. Le attività da svolgere all’interno del - per ora ipotizzato - “polo dell’innovazione”, restano però le stesse: studi su trasporto sostenibile, cambiamento climatico ed efficienza energetica. Dentro è infatti previsto, oltre alle sale per il co-working, soprattutto la creazione della “City control room”, dove (si legge nella delibera di giunta approvata lo scorso 4 aprile) «far convergere tutti i sistemi di controllo, di simulazione e di previsione degli eventi dovuti a fenomeni climatici, idrogeologici e sismici in ambito urbano, come allagamenti, incendi, crolli, ecc., i sistemi di previsione degli eventi e dei mezzi che impattano sulla mobilità e quelli di simulazione e di previsione dei consumi di energia e di risorse naturali in ambito urbano».
I dieci milioni necessari
I dieci milioni per realizzare quella che è definita “officina dell’innovazione per la sostenibilità, la mobilità e l’ambiente”, il Comune prova ora a ottenerli partecipando al bando pubblico “per la selezione di piani di sviluppo in aree dismesse o in disuso” emesso il 31 dicembre del 2024 dalla Presidenza del Consiglio. Le somme sono quelle messe a disposizione nel “Fondo per l'attrazione di investimenti in aree dismesse e per beni dismessi” istituito con la legge n. 178 del 2020. La dotazione del Fondo, finora quasi non utilizzata, è cospicua, 210 milioni, resti dei «36 milioni di euro per l'anno 2021, 72 milioni per l'anno 2022 e 147 milioni per l'anno 2023» con cui era stato costituito, si legge nella delibera.
Tutto, ora, dipende dall’esito: «È un bando nazionale - spiega l’assessore ai Lavori pubblici e alle Politiche comunitarie Sergio Parisi - ed è difficile ad oggi fare una previsione. Ma siamo fiduciosi, e se dovesse andare in porto sarebbe un’altra grande iniziativa di rigenerazione urbana. E la faremo sempre con fondi non nostri, senza oneri per il Comune». La concorrenza, del resto, è agguerrita: per restare in Sicilia, solo ieri il Comune di Taormina annunciava la partecipazione al bando per una “passeggiata panoramica” da 1,5 milioni. «Ma questa idea, concordata col sindaco Enrico Trantino per il recupero di un’area molto bella in pieno centro, si lega bene alle finalità del bando», conclude Parisi.
L'area della rimessa
L’area della rimessa R1 del resto, come spiegato anche in una lunga analisi sulle condizioni socio-economiche e di contesto nella proposta di delibera, si trova in un punto «trascurato e solo recentemente rivalutato, il quartiere Antico Corso ora oggetto di rigenerazione urbana grazie anche al progetto di rifunzionalizzazione dell’ex Ospedale Vittorio Emanuele a cura della Regione Siciliana». E, oltre alla vicinanza al polo umanistico universitario dei Benedettini, è a poche decine di metri dal luogo dove sorgerà la nuova stazione della Metropolitiana Fce.
I dieci milioni (cifra tonda) richiesti copriranno tutte le spese edili per riammodernare un’area di ben 16.500 metri quadrati, di cui oltre 6.000 mq coperti. Nel budget, per un totale di 452mila euro, sono compresi anche il costo per attrezzature e strumentazioni e quello per gli arredi. Nel totale sono già calcolati Iva e altri costi, come la progettazione.