CATANIA – La prima conseguenza del nuovo decreto legge sulla sicurezza urbana il cosiddetto «Daspo urbano» scatta a Catania da oggi e riguarda la prostituzione in strada. Il sindaco, Enzo Bianco, ha già firmato l’ordinanza che è stata protocollato oggi. L’ordinanza comporta che da oggi al 31 dicembre «è fatto divieto a chiunque – si legge – nelle aree, nei luoghi pubblici, spazi aperti o visibili al pubblico di porre in essere comportamenti diretti, in modo non equivoco, ad offrire prestazioni sessuali a pagamento».
Il “Daspo” non riguarda solo chi si prostituisce in strada ma anche chi frequenta le prostitute. «E’ fatto divieto – questo il passaggio che riguarda i clienti – a chiunque di consentire o invitare la salita sul proprio autoveicolo al fine diretto e non equivoco di contrattare, concordare prestazioni sessuali; è altresì fatto divieto intrattenersi con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada al fine diretto e non equivoco contrattate e concordare prestazioni sessuali».
Quali sono le zone in cui l’ordinanza vive? Piazza Europa, circonvallazione (zona est nei tratti di viale Ulisse e viale Andrea Doria), Lungomare (zona San Giovanni Li Cuti), viale Africa, piazza dei Martiri, via VI Aprile, via Luigi Sturzo, corso Martiri della Libertà e vie limitrofe, via Marchese di Casalotto, via Dusmet, via Cristoforo Colombo, via Domenico Tempio, via Acquicella Porto, rotatoria Faro Biscari.
«Faremo multe salate sia a chi esercita la prostituzione su strada ma anche ai clienti che si fermano con la macchina», ha commentato il sindaco Enzo Bianco.
Chi non rispetta l’ordinanza rischia una sanzione amministrativa tra i 200 e i 300 euro sia per la prostituta che per il cliente. Nel caso in cui chi si prostituisce è costretta/o a farlo, sia vittima di violenza, di grave sfruttamento o, ancora, in stato di particolare disagio, la sanzione nei suoi confronti non verrà applicata e potrà chiedere l’intervento dei Servizi sociali del Comune o delle organizzazioni organizzative che assistono le vittime di violenza o di grave sfruttamento per avviarle a programmi di sostegno e reinserimento psicologico e sociale attivi sul territorio. Al cliente, invece, verrà comunque irrogata la sanzione.
«Se la prostituta collabora – aggiunge Bianco – e dice chi è il suo sfruttatore, faremo scattare un esimente e offriremo loro la possibilità di andare in un centro d’accoglienza. La vecchia giustificazione del cliente che dice di essersi fermato per chiedere un’informazione stradale non basterà più. Gli faremo la multa e gliela recapiteremo a domicilio».
A questo punto il problema sarà far rispettare l’ordinanza. E saranno i vigili urbani a doverlo fare con le carenze d’organico che affliggono il corpo della Polizia municipale. Entro il 31 dicembre, comunque, l’Amministrazione comunale effettuerà un monitoraggio per la valutazione degli effetti e dell’efficacia dell’ordinanza.