CATANIA – La prima sezione penale del Tribunale di Catania ha rinviato al prossimo 12 maggio, per l’astensione del presidente, la prima udienza del processo, a otto persone, scaturito dall’inchiesta della Procura sulla presunta bancarotta dell’Aligrup Spa, società della grande distribuzione alimentare. Tra gli imputati due commissari giudiziari dell’azienda, Salvatore Muscarà e Angelo Giordano, e sei tra amministratori di fatto e di diritto di diverse società collegate. Tra quest’ultimi Sebastiano Scuto, “re dei supermercati” in Sicilia, sua moglie Rita Spina, il loro figlio Salvatore Michele Scuto, il cognato Domenico Spina, e gli imprenditori Carmelo Frasca e Filippo Tomarchio.
Dalle indagini della guardia di finanza emersero ipotesi di reato collegate, secondo l’accusa, a condotte di distrazione, dissipazione e occultamento di risorse finanziarie della Aligrup, già sottoposta dal 2001 ad amministrazione giudiziaria nell’ambito del procedimento a carico dell’imprenditore Sebastiano Scuto.
Gli illeciti, ipotizza la Procura, sarebbero avvenuti dal 2005 al 2013 quando la Aligrup, pur formalmente gestita dagli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale, operava nell’interesse della famiglia Scuto, avvantaggiando le società appartenenti al medesimo gruppo imprenditoriale o comunque a lui riconducibili, fino al dissesto manifestatosi con la domanda di concordato preventivo.
In particolare sono emerse varie operazioni commerciali anomale tra Aligrup e alcune società riconducibili alla famiglia Scuto (Fruttexport Srl, K&K Srl, Global Service Srl, Deteritalia Srl e Cedal Srl), mediante le quali sarebbero state realizzate la distrazione e la dissipazione delle risorse finanziarie della Aligrup Spa. Sono state contestate operazioni immobiliari ritenute distrattive con altre società collegate, che, secondo la Procura, hanno determinato un depauperamento di risorse economiche e patrimonio della Aligrup Spa.