Il tema adesso è la sfida dei vaccini che si gioca sui tempi e sulla necessità di accelerare le procedure. I nodi sono però due. Il primo riguarda il numero di vaccini che da qui a fine mese dovrebbero arrivare in Sicilia. Si parla all’incirca di 150mila dosi tra Pfizer e Moderna, mentre per quanto riguarda i sieri AstraZeneca si conoscono le dosi che arriveranno ma ancora non si sa nulla dell’organizzazione e delle procedure di vaccinazione degli under 55. Se saranno professori, forze dell’ordine, carcerati…
L’altro problema riguarda gli ultraottantenni, il punto centrale della campagna vaccinale di febbraio, perché una cosa è aver vaccinato i sanitari e anche qualche raccomandato, un’altra è invece avviare una capillare campagna sul territorio per la copertura di questa categoria fragile, la più falcidiata dal Covid.
La Regione ha reso noto due giorni fa che la procedura che scatterà a partire da oggi sarà quella della prenotazione, attraverso la piattaforma prenotazioni.vaccinicovid.gov.it. Oltre alla piattaforma on line sarà possibile prenotarsi attraverso il call-center 800.009.966 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18.
Ma siamo sicuri che tutti gli ultraottantenni saranno in grado di prenotarsi? E chi non lo farà come verrà rintracciato e prenotato per l’avvio della campagna intorno al 20 febbraio? Non si capisce come mai in questa delicata operazione non sono stati ancora coinvolti i medici di famiglia che sicuramente hanno maggiori informazioni sugli assistiti ultraottantenni: se sono allettati, chi è impossibilitato a recarsi nei centri di vaccinazione, chi invece è munito di auto oppure ha parenti che lo accompagnano.
La partita si gioca tutta qui, soprattutto sui tempi. Più la Sicilia aumenterà il suo numero di vaccinati, più la campagna contro la pandemia segnerà un altro risultato.
Intanto in questi giorni dovrebbe scattare la vaccinazione di specialisti esterni, odontoiatri e farmacisti. E proprio quest’ultima categoria potrebbe essere chiamata presto a vaccinare i cittadini, magari attraverso vaccini che facilmente possono stare in frigorifero, come quelli di Moderna e di AstraZeneca.
Sul fronte degli ospedali vanno innanzitutto segnalati i 12 pazienti positivi individuati nei reparti di Medicina e due in Oncologia. I soggetti sono stati isolati, mentre il reparto di Medicina è stato temporaneamente chiuso per permettere la sanificazione dei locali. Il Garibaldi fa presente in un comunicato che i tamponi che vengono effettuati ogni giorno hanno permesso di individuare i pazienti contagiati.
Sempre per quanto riguarda il Garibaldi, nel reparto d Malattie infettive di Nesima, diretto dal prof. Bruno Cacopardo dovrebbe cominciare questa mattina la somministrazione della seconda partita di Ivermectina, l’antiparassitario che avrebbe permesso di tirare fuori dall’emergenza quattro pazienti, tra cui un prete di Bronte e Biancavavilla, che è stato dimesso dopo essere stato a un passo dal ricovero in rianimazione. Sempre per quanto riguarda l’antiparassitario in questa settimana dovrebbe riunirsi il Comitato etico dell’Arnas per esasminare la richiesta di tutti gli altri reparti Covid per estendere l’utilizzo dell’Ivermectina in tutti i centri di cura della malattia.