CATANIA – L’epidemia di Coronavirus e le conseguenti, inevitabili costrizioni, colpiscono un’Italia già in recessione, e arrivano in una Catania in pieno dissesto economico finanziario e mai ripresasi dalla crisi del 2008 che nel tempo ha falcidiato molte aziende locali e polverizzato interi settori produttivi. È questo il momento di pensare ad una legge speciale per la città e a particolari soluzioni pensate su misura per il territorio. E a espletare una volta per tutti i concorsi per la sanità siciliana. Lo affermano i segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci, che in un documento congiunto segnalano «le evidenti perdite nel settore turistico, confermate anche da un preoccupante meno 40% di traffico aeroportuale a Fontanarossa».
«È ancora presto – osservano – per stime ufficiali ma che il settore sia in sofferenza lo dimostrano le cancellazioni dei voli e degli alberghi, dei tour e le perdite nella ristorazione e nell’organizzazione degli eventi per il grande pubblico. Stiamo appena iniziando la conta dei danni e non possiamo permetterci di perdere tempo» I sindacati segnalano anche le prime perdite nelle produzioni di aziende manifatturiere e chiedono di «essere ricevuti dalle istituzioni locali per approntare un Piano su misura per Catania e, quantificato il reale bisogno, chiedere un intervento al Governo nazionale».