Coronavirus, Catania in quarantena: ma i mercati per ora restano aperti

Di Redazione / 06 Marzo 2020

CATANIA – Chiusi per Coronavirus. La città è costretta a segnare il passo davanti all’incedere del Covid-19 e così a poco a poco vengono annunciate le serrate. Gli avvocati della Camera penale “Serafino Famà”, ad esempio, si asterranno dall’attività in adesione alla decisione dell’ufficio di coordinamento dell’Organismo congressuale forense, che ha fissato i termini in 15 giorni. L’astensione (udienze camerali e con detenuti escluse) sarà da oggi e fino al 20 marzo. Stigmatizzata l’assenza di disposizioni generali e omogenee in questo ambito, così come invece dettato per gli altri settori dalle misure della presidenza del Consiglio. Sottolineato come vano e superfluo appare limitare e regolamentare, per esempio alle aule, se si punta alla tutela della salute di ciascuno e di tutti. Sull’argomento si era già espresso, sollecitando la chiusura del Tribunale, il presidente dell’associazione “Avvocatura&Futuro”, Giuseppe Lipera.

 

Anche l’Arcidiocesi di Catania ieri sera ha inviato una nota in cui ha annunciato la sospensione di processione e di manifestazioni di pietà popolare fino al 3 aprile. Lo stesso per le attività formative con grande presenza di partecipanti, mentre fino al 15 marzo sono sospese le attività di catechesi e oratoriali. Chiese aperte nelle ore consuete per la preghiera personale, la santa messa feriale e festiva, gli altri sacramenti e gli abituali esercizi di pietà del tempo quaresimali.

 

Intanto questo pomeriggio, alle 16, nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania, il rettore Francesco Priolo terrà una conferenza stampa per annunciare l’imminente lancio del piano per la didattica a distanza e illustrare le azioni per la gestione dell’emergenza all’Università di Catania.

 

Ciò mentre fioccano le sospensioni di iniziative come il convegno “Catania hub culturale del Mediterraneo: la circolazione delle conoscenze promuove lo sviluppo. Una proposta: il salone del libro” (rinviato da oggi a data da destinarsi); l’incontro “Viaggio nel ‘900 delle donne. Una storia politica” (in programma oggi nella sezione “Olga Benario” del Pci, a data da destinarsi); l’assemblea “I Beni Comuni negati“ (da domani a data da destinarsi); l’incontro organizzato dall’Ande per il prossimo 13 marzo sul tema “Parliamo del nostro Teatro: quali progetti, quale futuro” (annullato).

 

Intanto la sezione catanese della Cna sollecita «risposte non convenzionali e politiche e strumenti per rispondere all’emergenza e al tempo stesso per ridare una prospettiva di rilancio al Paese». Viene ipotizzata, così, l’estensione delle misure sospensive previste per le imprese insistenti nei Comuni della “zona rossa” a tutte le imprese di questi settori, nonché «l’erogazione di credito alle imprese, ripristinando la lettera “R” della riforma Bassanini (ovvero la possibilità per le Regioni di limitare l’accesso al Fondo di garanzia ai soli confidi che supportano le piccole imprese nel rapporto con le banche), il superammortamento al 150% per l’acquisto dei beni immateriali e materiali, compresi i mezzi di trasporto, e la sospensione dell’utilizzo degli Isa per il 2020, in considerazione dell’impatto dei prevedibili effetti negativi che la crisi avrà sui bilanci delle imprese». La Cna sollecita anche il sindaco Pogliese e quelli della provincia affinché «predispongano misure eccezionali in materia di Tari, consentendo a tutte le imprese il posticipo del pagamento della prima rata e la possibilità di spalmarlo in più soluzioni, e di Cosap, prevedendo riduzioni delle tariffe e delle aliquote di calcolo, la dilazione del pagamento per chi dovrà ancora effettuarlo (stagionali) e la possibilità di compensare nel futuro la parte eccedente per chi l’ha già versata».

 

Anche la Fipe prova a far sentire la propria voce attraverso una lunga nota in cui annuncia, tramite il presidente Dario Pistorio, l’invio di una serie di proposte al governo regionale. Fra queste, in estrema sintesi, interventi per salvare l’occupazione, riduzione del cuneo fiscale, sospensione del pagamento su ruoli e cartelle esattoriali, slittamento dei mutui ed erogazione di prestiti a tassi calmierati (evitando la segnalazione alla centrale rischi per ritardi nei rientri o nei pagamenti delle rate per periodi inferiori a 30 giorni), attivare, aumentare ed estendere il credito d’imposta, accelerare l’istituzione della compagnia aerea siciliana intervenendo sul caro voli, estendere le aperture dei siti archeologici e museali per tutte le domeniche, procedere con una adeguata comunicazione sul virus, finanziare una campagna di promozione del nostro territorio.
A fronte delle proposte c’è spazio anche per le proteste di alcune categorie dei lavoratori. Una, quella del personale del Policlinico, è stata però sospesa. Lo comunicano i sindacati del Nursind e della Flc Cgil , ricordando che «i numerosi nodi da sciogliere arriveranno sicuramente al pettine e l’amministrazione del Policlinico Vittorio Emanuele, una volta lasciata alle spalle l’emergenza Coronavirus, dovrà farsi carico di affrontare la rabbia dei sanitari che non possono più affrontare turni di lavoro massacranti, demansionamento per mancanza di personale di supporto Oss, disorganizzazione delle attività delle sale operatorie multispecialistiche, trasferimenti selvaggi del personale per coprire le carenze d’organico»

 

Protesta e sollecita un confronto immediato col sindaco Pogliese anche Cisl Catania, che con la federazione di categoria Fisascat Cisl segue gli operatori per l’assistenza ai disabili, che con la chiusura delle scuole fino al 15 marzo subiranno un danno economico notevole: «Sono lavoratori che non usufruiscono di ammortizzatori sociali – è precisato – per i quali c’è bisogno di regole certe e univoche su tutto il territorio regionale». Cisl e Fisascat, intanto, hanno chiesto alla V Commissione Legislativa – Cultura, Formazione e Lavoro dell’Assemblea Regionale Siciliana e all’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro un incontro «per provare a dirimere, attraverso l’emanazione di linee di indirizzo univoche, l’umiliante “vacatio legis” sul reclutamento dei lavoratori Asacom».

 


Sulla questione della chiusura delle scuole interviene anche l’Usb Scuola, che sottolinea come in effetti non si tratta di chiusura ma di sospensione, atteso che in tal modo il personale Ata è costretto a recarsi negli istituti scolastici per prestare regolarmente servizio, anche se non abilitato, ad esempio, ai lavori di sanificazione. L’Usb denuncia «questa ennesima discriminazione» nei confronti di tali lavoratori.

 

Infine inevitabili ripercussioni anche nel mondo dello spettacolo. Niente rappresentazione della “Carmen”, questa sera, al Teatro Massimo Bellini, così come sono stati rinviati a data da destinarsi i concerti organizzati dall’Associazione musicale etnea con Eleonora Bordonaro (per oggi), con l’Unisono Ensemble (il 15 marzo) e Joao Bosco (20 marzo): chi avesse acquistato i biglietti in prevendita può tenerli e riutilizzarli per il recupero o chiedere il rimborso.

 

Sospesa anche l’attività del Teatro Brancati e del Piccolo Teatro della Città, mentre è stato rinviato a sabato 21 lo spettacolo “Macbeth in cucina” del Teatro ZigZag. Rinviato a data da destinarsi, con possibilità di riutilizzo o di richiedere il rimborso del biglietto, il concerto “Latin&Funk” della Hjo Jazz Orchestra in programma venerdì 13 al Teatro Ambasciatori. Rinviato, infine, al 23-25-26 aprile lo spettacolo “Il mio nome è Caino” previsto per questo fine settimana al Musco Teatro.

La “cascata” di cancellazioni e sospensioni è frutto del decreto governativo sul coronavirus che è stato recepito dal Comune di Catania , dove si sta valutando l’opportunità di ulteriori provvedimenti. Uno di questi potrebbe riguardare le disposizioni in merito ai mercati all’aperto, come la Fiera di piazza Carlo Alberto e la Pescheria,  che al momento restano regolarmente fruibili.

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