Catania – Sono sei i casi positivi accertati, con molta probabilità anche sette, all’interno del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania. A cui si aggiungono altri due fra i parenti più stretti di alcuni dei docenti positivi al test. E ci sarebbe anche un caso di positività per un dipendente dell’ateneo che non fa parte del corpo docente. Lo confermano a La Sicilia fonti sanitarie. Nessuno dei positivi sarebbe in gravi condizioni. Unico ricoverato a Catania, all’ospedale Cannizzaro, resta il docente catanese che insegna a Reggio Calabria. Ufficialmente, però, i casi positivi all’Università di Catania rimangono solo i tre comunicati l’altro ieri, con il vertice dell’ateneo che per tutto il giorno fa sapere «che non ci sono aggiornamenti». Ma le indiscrezioni che si rincorrevano in mattinata negli ambienti del Di3A parlavano proprio di nove casi. Normale che siano aumentati, visti i tamponi fatti in questi giorni, una ventina circa, soprattutto tra chi sarebbe entrato in contatto con i docenti reduci dal convegno di Udine del 20 e 21 febbraio, individuato come focolaio del contagio. I familiari stretti di chi è risultato positivo sono stati posti in isolamento domiciliare.
L’Asp ha chiesto al Dipartimento di comunicare i nominativi – fra i 94 docenti del Dipartimento a cui si dovrebbero aggiungere dottorandi, ricercatori e studenti – di chi avrebbe potuto entrare in contatto con chi era stato a Udine. Il filone di ricerca che si segue è sempre quello.
L’aumento dei casi di positività spiegherebbe anche i numeri diramati ieri mattina dal governo regionale: «Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 367 tamponi, di cui 349 negativi. Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 18 campioni, di cui quattro già validati (tre a Palermo e uno a Catania). Risultano ricoverati 5 pazienti (tre a Palermo e due a Catania), mentre 13 sono in isolamento domiciliare». Tra questi 13 potrebbero essere ricompresi i casi diretti e correlati al Di3A. Intanto, sarebbe stato confermato che uno dei tamponi effettuati su docenti del Dipartimento che erano stati a un convegno a Reggio Calabria, il 17 e 18 febbraio, ha dato esito negativo.