CATANIA – A Catania c’è preoccupazione alla Rianimazione del Cannizzaro per il ricovero di un paziente di 67 anni al quale è stato fatto il tampone che sarebbe positivo. Si attende la verifica definitiva. Intanto al Policlinico sarebbero ancora migliorate le condizioni del docente di Agraria ricoverato in Rianimazione che, seppure ancora intubato, da ieri si troverebbe in semintensiva. Alle Malattie infettive del Cannizzaro, invece, i ricoverati per Covid restano 4.
Nel turbinio di notizie sulla diffusione del Covid-19 ce n’è una positiva e riguarda il cosiddetto “paziente zero ” del Cannizzaro, il docente catanese di Agraria all’Università di Reggio Calabria che ha mandato in quarantena 5 medici e 8 infermieri dell’Utir. Ieri, ormai guarito, è stato dimesso dal reparto di Malattie infettive dopo un tampone di verifica che sarebbe risultato negativo. Il professore è rientrato a casa con l’obbligo di procedere a un ulteriore periodo di quarantena. Si tratta di una buona notizia che conferma la positività delle misure sanitarie adottate per contrastare il virus. Sempre all’Utir sarebbe risultato negativo il nuovo tampone effettuato sui paziente del reparto che una decina di giorni fa, per 24 ore erano stati in contatto col docente anch’esso ricoverato in reparto.
C’è preoccupazione, invece tra i medici e gli impiegati dell’Asp dopo la notizia di due casi sospetti di virus tra i lavoratori dell’azienda sanitaria. Ieri, in un comunicato, l’ufficio stampa dell’Asp ha confermato i “due casi sospetti di covid”, aggiungendo che “I dipendenti sono nel loro domicilio e le condizioni di salute non destano preoccupazione. Entrambi non svolgono attività sanitaria e non sono adibiti a servizi di sportello o di contatto con il pubblico”. L’azienda sanitaria ha aggiunto di avere immediatamente avviato le misure di sanificazione.
Per quanto riguarda le misure della Regione per aumentare i posti letto di terapia intensiva anche ieri sarebbe stato effettuato un sopralluogo alla palazzina del Vittorio Emanuele che sino a poco tempo fa era la sede della Chirurgia d’urgenza del prof. Basile. Si starebbe definendo se la struttura è recuperabile in tempi celeri per farne sede di malati da coronavirus. Un aumento dei posti letto da 4 a 8 sarebbe in procinto di essere deliberato all’Utir (La terapia intensiva respiratoria) del Cannizzaro, mentre in ambienti sanitari dell’assessorato si parla di una accelerazione per aprire la Medicina d’urgenza del nuovo San Marco di Librino che potrebbe allestire diversi posti di semintensiva, per di più a poca distanza dal nuovo reparto di Malattie infettive.