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Cibi scaduti e locali sequestrati a Catania: i controlli non si fermano

Di Concetto Mannisi |

Catania – L’hanno denominata, fors’anche in maniera un po’ reboante, “Apocalypse Food”. Perché, a dire delle forze dell’ordine intervenute, lo scenario riscontrato nei ristoranti e nei depositi controllati alla vigilia della notte di San Silvestro è stato quasi apocalittico, col rinvenimento di un enorme quantitativo di generi alimentari in pessime condizioni di conservazione se non scaduti da lunghissima data.

Alla fine, dopo la perquisizione di tre esercizi di ristorazione, di un minimarket e di quattro depositi abusivi in qualche modo collegati a tali attività commerciali, i poliziotti del commissariato Centrale – coordinati dalla Procura e supportati da equipaggi del Reparto prevenzione crimine, della Divisione polizia amministrativa, del Reparto cinofili e della Polizia scientifica – hanno posto sotto sequestro preventivo e chiuso al pubblico i locali “Il Cantiniere” (viale Libertà), “Il Nerello” (via Raffineria) e “Filumena” (via Santa Filomena), un minimarket in viale Libertà e i depositi di via Cilea, via Gorizia, via Gargano (già sotto sequestro) e, ancora, viale Libertà. Sequestrate anche alcune tonnellate di generi alimentari: pasta, carne, salumi, prodotti ittici, scatolame, farina, ma anche olio, vini, bibite e liquori.

A detta della polizia, assistita da personale dell’Ispettorato centrale del Ministero Agricoltura e Foreste (Ufficio territoriale di Catania per il Controllo qualità e repressione frodi) e dell’Asp (Ufficio igiene, Dipartimento veterinaria, Servizio prevenzione e sicurezza nei luoghi ed ambienti di lavoro), i soggetti coinvolti sarebbero responsabili «della vendita e della somministrazione di alimenti scaduti, adulterati, in pessimo stato di conservazione, con etichettatura manipolata e contraffatta, privi di tracciabilità, con gravissimo pregiudizio per la salute pubblica». Per l’esattezza sono state denunciate cinque persone per reati quali adulterazione, contraffazione di sostanze alimentari, commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate, frode in commercio, ricettazione e violazione di sigilli, nonché per furto aggravato di energia elettrica, in quanto in tutti i locali perquisiti, quindi sia i ristoranti sia i depositi, l’alimentazione degli impianti avveniva a mezzo di allacci abusivi alla rete di distribuzione Enel.

L’operazione “Apocalypse Food” è, in pratica, la naturale prosecuzione di analogo servizio svolto alcune settimane addietro nella zona della cosiddetta movida, allorquando, come da noi rivelato in esclusiva, vennero posti sotto sequestro preventivo i locali “Osteria Panecaldo”, “Piscaria” e “Antica Salumeria”. In quel caso furono rinvenuti ingenti quantitativi di alimenti (compresi circa 800 chili di prodotti ittici) in cattivo stato di conservazione, ricongelati più volte e altamente nocivi, nonché altri prodotti destinati alla vendita con etichettatura abrasa e/o somministrati oltre il termine di scadenza, e di dubbia provenienza. Ovviamente tale attività proseguirà anche perché, spiega la questura, alla luce di quanto rinvenuto è assai probabile che anche altri esercizi commerciali siano «dediti alla somministrazione di prodotti in cattivo stato di conservazione e/o scaduti, altamente pericolosi per la salute pubblica».

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