Catania
“Cè Posta per te”, chi è l’imprenditore che con il suo gesto ha commosso tutti
San Giovanni La Punta (Catania). Dalla sera stessa della sua apparizione in tv, sono piovute 1.500 domande di lavoro sul sito della sua azienda. Carmelo Stivala, l’imprenditore “dal volto umano” di Mondialpol Italia che ha dato un lavoro ad un ragazzo di Misterbianco rispondendo all’appello di “C’é posta per te”, non si scompone. «Tutti mi ringraziano come se avessi fatto chissà quale gesto, qualcuno mi ha scritto “sei l’eroe del sabato sera italiano”, non pensavo di arrivare a tanto. Ho semplicemente fatto pubblicamente ciò che in maniera privata ho fatto tante volte. E chi lo sa mi conosce. Semmai mi ha dato fastidio leggere i commenti di chi ha pensato che fosse una trovata pubblicitaria…».
E adesso ai tanti Andrea che busseranno alla sua porta che dirà?
«Hanno già bussato. Ad alcuni ho risposto dando la mia solidarietà, ma non mi posso far carico di tutte le persone che mi hanno chiesto un lavoro, pur vivendo delle situazioni peggiori di quella raccontata in tv».
Il suo è stato un gesto anomalo in questa era di individualismi, chiusure, “uomini duri”, egoismi…
«Lo scopo è proprio questo, un gesto positivo, come uno negativo, di solito hanno degli emuli. Spero che tanti piccoli imprenditori come me si facciano avanti, anche assumendo una sola persona, dando risposte immediate a questi giovani che veramente hanno perso la dignità, perché il lavoro è dignità. Il non poter comprare il latte o i biscotti ai bambini, è qualcosa che può portare un uomo anche a fare delle sciocchezze. Quando l’ho sentito dire alla moglie “sono un fallito, non sono un buon marito e un buon padre”, è stata per me una coltellata al cuore. Mi sono fatto carico di lui, mi farei carico di tutti i 1500 che mi hanno chiamato, ma non posso».
Vuole diventare l’Olivetti o il Brunello Cucinelli di San Giovanni La Punta? A chi si ispira?
«Mi piacerebbe essere ai loro livelli, ma io parto da mio padre. Quando io ero piccolo nemmeno lui aveva la possibilità di comprarmi i biscottini Plasmon e di questo se ne fece un cruccio però in quel periodo chi voleva costruire qualcosa poteva farlo più facilmente e, un anno dopo la mia nascita, creò il primo istituto di vigilanza in provincia di Enna, era un visionario».
Oggi sarà possibile presentare la domanda per il reddito cittadinanza, che ne pensa? Ai suoi colleghi di Confindustria (Stivala è presidente della sezione Sicurezza di Confindustria Catania ndr) non piace…
«Noi imprenditori non abbiamo bisogno di assistenzialismo, abbiamo bisogno di essere aiutati ad assumere. Dare il reddito di cittadinanza non serve a niente, bisogna abbassare il costo del lavoro. Oggi assumere una persona costa troppo. Molti mi hanno detto di essere andato in tv per farmi pubblicità. Ma io se voglio la pubblicità la pago e mi costa molto meno che assumere una persona a tempo indeterminato. Non è questo il punto. Lo Stato deve concedere agli imprenditori degli sgravi fiscali visto che siamo in un momento di debacle economica e la ripresa è lenta. La ripresa la puoi pensare solo con il lavoro, lavorando le aziende mettono in circolo il denaro, le persone spendono e si rimette in moto l’economia».
Pare che il reddito di cittadinanza preveda sgravi per un imprenditore che assuma uno che lo percepisce…
«Sì, ma è talmente complicato e talmente macchinoso che diventa difficile capire cosa si possa realizzare, almeno al momento. Bisogna semplificare. In Italia abbiamo la cattiva abitudine di mettere delle regole che, invece di semplificare, complicano la vita, non ultima la fattura elettronica. Attenzione, io sono favorevole, ma se fossimo stati tutti pronti. L’artigiano che non ha questo famoso codice univoco e tu gli chiedi la fattura per un lavoro di ebanisteria a casa, non sa dove mettere le mani. Così si crea evasione fiscale e se lui dovrà pagare un commercialista che si faccia carico di emettere per conto suo le fatture, sarà un costo in più che verrà addebitato al cliente. In questa maniera diventa impossibile chiamare un artigiano, un idraulico, un falegname. Da imprenditore dico “aiutateci ad aiutare”».