Catania, via ufficiale all’era Pogliese «Unita la città può risalire la china»

Di Redazione / 16 Agosto 2018

CATANIA – «Esprimo il mio sentimento di emozione nell’avere prestato giuramento da primo cittadino in quest’aula dove 20 anni fa, giovanissimo consigliere comunale, muovevo i primi passi nelle istituzioni locali». Così stamattina il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, all’insediamento ufficiale del Consiglio comunale.

Un impegno, quello avviato vent’anni fa nel Consiglio comunale di Catania dall’attuale sindaco del capoluogo etneo, «durato – ha ricordato lo stesso Pogliese – sei anni, densi di entusiasmo e passione», e rivelatosi «esperienza determinante nel mio successivo impegno politico e amministrativo a cui sono stato chiamato: come assessore provinciale, deputato regionale e, infine, come deputato europeo. Un incarico quest’ultimo, molto appagante, che ho lasciato per dare il mio contributo di servizio come sindaco per la città di Catania a cui mi hanno voluto i catanesi; ma anche una pesante assunzione di responsabilità a fare il bene, l’interesse della mia città, senza risparmio di energie, lavorando giorno e notte».

«Vi dico subito – ha quindi aggiunto Pogliese rivolgendosi ai consiglieri comunali – che avrò grande attenzione ai vostri lavori perché ritengo indispensabili le vostre sollecitazioni. Lo farò con lealtà e trasparenza, informandovi sulle attività che svolgeremo; parlando sempre il linguaggio della verità, perché non è tempo né di ipocrisie né di ammiccamenti, e perché sono convinto che alcuni appuntamenti, come quello sul piano regolatore generale, non sono più rinviabili. Non si può sottacere, inoltre, il trauma provocato nella vita del Comune dalle due delibere della Corte dei conti che decretano il dissesto economico-finanziario del Comune e accertano una situazione di squilibrio del bilancio del Comune, con obbligo di attuare correttivi, pesanti sia sotto il profilo formale che sostanziale».

«Sapete che – ha rimarcato il sindaco – anche grazie al lavoro del vicesindaco Bonaccorsi, della ragioniera e della segretaria generale, abbiamo rappresentato al Parlamento, sotto forma di proposte di emendamenti al decreto Milleproroghe e al governo nella persona del vicepremier Salvini, la drammatica condizione delle finanze comunali. Stiamo percorrendo tutte le strade, compresa quella di un ricorso alla sezione Autonomie nazionali incaricando per questo il professore Agatino Cariola».

Ed ancora: «Dovremo lavorare insieme, ognuno con le proprie responsabilità, senza marmellate consociative, consapevoli che la disoccupazione è arrivata al 21,5 %, mentre quella giovanile sfiora addirittura il 60%. La strada è stretta e impervia – ha concluso Pogliese- ma col rigore e la serietà dei comportamenti e anteponendo l’unità degli obiettivi alle differenze possiamo risalire la china. Catania nella sua storia ha superato momenti drammatici ed è sempre risorta. Anche stavolta possiamo e dobbiamo farcela, con la protezione della nostra Patrona Sant’Agata: lo dobbiamo alla speranza che ci tocca trasferire ai nostri figli affinché abbiano motivi per credere che crescere, studiare e vivere a Catania è una scelta che ancora vale la pena compiere». 

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