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Catania, vetrine “spaccate” da “Papini” per rubare la merce

Di Redazione |

Catania – Non si ferma l’ondata di furti con “spaccata” in danno ai negozi catanesi. Gli ultimi ad essere stati colpiti, il rinomato negozio di abbigliamento e pelletteria di griffe Papini in Corso Italia e il negozio di elettronica monomarca Jepssen che si trova tra via Gabriello Carnazzo e via Alberto Mario. Non è ancora chiaro se ad agire con la tecnica dell’auto-ariete, con cui sfondano le vetrine dei negozi, si stata la stessa banda. Nel caso di Papini sono stati portati via numerosi capi di abbigliamento.

«Il Corso Italia di Catania, uno dei principali salotti buoni della città sta diventando una specie di “salvadanaio” dove i ladri possono attingere a piene mani e trafugare merce per migliaia di euro – scrive in una nota la consigliera comunale Ersilia Saverino – . L’ultimo caso, la scorsa notte, con due attività colpite dalla cosidetta “spaccata”. In qualità di consigliera comunale chiedo immediatamente un piano di sicurezza radicale che possa prevenire i continui furti e saccheggi in un’area a forte vocazione commerciale. Se le istituzioni, politiche e sociali, non danno un segnale forte in tal senso il rischio è di ritrovarsi l’intero Corso Italia con le saracinesche abbassate perchè gli imprenditori non vorranno più investire qui. Oggi stiamo assistendo ad una “militarizzazione” di tante zone della città con i negozi che posizionano sui marciapiedi i paletti davanti alle proprie attività. Il cittadino che perde fiducia nelle istituzioni è il primo segnale di una decadenza collettiva che va evitata in tutti i modi. Per queste ragioni la prossima settimana chiederò un incontro, a cui far partecipare tutti i soggetti interessati, e gettare così le basi per una concertazione comune che serva a garantire la sicurezza in Corso Italia e in molte altre zone di Catania a forte vocazione commerciale del capoluogo etneo».

Foto di Davide AnastasiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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