Catania; "Urbanistica, si deve accelerare"
Tanti i temi sul tavolo della X Commissione: Pudm, porto, Pug, Prg e Oasi del Simeto
Urbanistica «o se ne parla, o se ne parla». È questa la direzione data da Erio Buceti (Fratelli d’Italia) alla X commissione consiliare “Urbanistica”, che presiede, e che a La Sicilia ribadisce: «per la prossima settimana, entro dieci giorni al massimo stiamo già calendarizzando diversi incontri, senz’altro cruciali». Gli incontri saranno resi pubblici e senza filtri per i cittadini attraverso il canale YouTube dedicato del Comune.
I temi sul tavolo, del resto, sono tra quelli troppo spesso rimandati in città. Si va dal Piano di Utilizzo del Demanio marittimo (Pudm) anche in relazione al recepimento della direttiva Bolkestein, di cui si parlerà domani, alle 10.30, con audizioni del vicesindaco e assessore all’Urbanistica Paolo La Greca e del direttore Biagio Bisignani. Restano invece da definire solo le date con il presidente dell’autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Orientale Francesco Di Sarcina sui progetti in vista: il project financing su tutti ma anche il piano regolatore portuale. Ma soprattutto è atteso il confronto con «la massima carica della città» come sottolinea Buceti e cioè il sindaco Enrico Trantino sul Pug, il piano urbanistico generale, che include anche, ma non solo, il parcheggio di piazza della Repubblica e la attesa riqualificazione di corso dei Martiri. Non si dimentica neanche la questione che riguarda la “Zona B” nella pre Oasi del Simeto, ma soprattutto quella relativa al Piano regolatore generale: nella scorsa consiliatura erano infatti state approvate “solo” le linee guida. E poi niente più.
Sembrerebbe, dunque, restare “latitante” la “visione globale” dell’urbanistica in città. Oggi si chiamerebbe “pianificazione”, ma forse si tratta solo di mancanza di comunicazione. Perché di certo la programmazione c’è, se pur con una macrostruttura falcidiata da una assenza cronica di dirigenti (è attesa la nomina di due dirigenti a fine mese) e dipendenti. Sullo sfondo della discussione c’è il rinvio a giudizio del direttore dell’Urbanistica Biagio Bisignani, che però tra i primi detrattori dell’attuale gestione vede proprio quel Maurizio Palermo, oggi in pensione, ma che nel 1992 (con ben altri numeri all’interno dell’ufficio e diverse esigenze urbanistiche della città) aveva vissuto una vicenda simile. La vicenda di Maurizio Palermo e della gestione dell’Urbanistica era stata denunciata su queste pagine nell’ormai lontano ottobre 1992 con un “fondo” firmato da Vittorio Consoli. Avevano risposto otto docenti universitari nel campo dell’urbanistica: Ernesto Dario Sanfilippo, Franz Faro, Paolo La Greca (oggi vicesindaco e assessore), Piero Busacca, Giuseppe Dato, Giovanni Del Campo, Francesco Papale e Giuseppe D’Urso.
«Si rimettono ancora in discussione - avevano scritto - i ruoli e le responsabilità della gestione pubblica catanese. Così che la magistratura, senza averne competenza specifica né diretta esperienza tecnica, ha dovuto anche assumersi il ruolo di controllo tecnico amministrativo su opere comunali. Lasciando all’iter processuale il compito di fare giustizia, il fatto in sé va sottolineato come indicatore di un disagio generalmente diffuso nell'operato delle pubbliche amministrazioni che hanno perso ogni credibilità. Occorre, a nostro avviso, ripartire da regole certe di comportamenti professionali e politici all'interno della pubblica amministrazione, per poter poi pretendere dai funzionari quel rispetto della legalità e quelle assunzioni di responsabilità professionali, valorizzando le qualità personali largamente esistenti negli uffici. Solo così si potrà imporre anche ai privati cittadini quel rispetto delle regole che non esiste più da tempo a Catania. Noi ci dichiariamo disponibili a contribuire alla corretta impostazione e soluzione dei problemi della gestione urbanistica, purché si instauri finalmente un nuovo metodo politico, pulito e democratico, anche per Catania».
Era il 1992, ma siamo certi non possa essere stato scritto anche oggi?