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Catania, Università inaugura anno accademico nel segno del “nuovo”

Di Redazione |

Catania – Sul palco del Bellini campeggia il logo Unict2020. «Per molti anni il 2020 ha coinciso simbolicamente con la linea lontana dell’orizzonte, con il raggiungimento degli obiettivi più ambiziosi. Oggi il 2020 è divenuto il presente, ma è anche il punto di inizio di una nuova via aperta verso il futuro». Un futuro che dovrà avere la «ricerca al centro». Così il rettore Francesco Priolo lancia lo sguardo avanti. Ha appena chiuso la sua relazione all’inaugurazione del 585° anno accademico dell’Università di Catania, in una location e con una formula rinnovata, tra musica, video e scenografia, per testimoniare «il nuovo corso». Nella sala del Bellini gli applausi sono scroscianti. L’Ateneo vuole rigenerarsi. Anche il ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, ha inviato un videomessaggio di auguri, confidando di «venire presto a Catania».

Di fronte alle autorità (ci sono anche il presidente della Regione, Nello Musumeci, il sindaco Salvo Pogliese, l’arcivescovo, mons. Salvatore Gristina), il rettore parte dai numeri, dal contributo statale che diminuisce (-18% negli ultimi 10 anni, dai 197 milioni nel 2009 ai 162 milioni nel 2019) sino alla spesa per il personale, che «nel 2019 non ha sforato la soglia dell’80% delle entrate», con un turnover a Catania ridotto di oltre il 22% rispetto a una media del 15% negli Atenei meridionali: «Il numero di docenti – rivela Priolo – nell’ultimo decennio è sceso da 1.600 a 1.222 unità». L’inchiesta giudiziaria non è taciuta, però il rettore chiede «con forza che i toni si abbassino», annuncia che immatricolazioni e iscrizioni sono «in linea» con gli anni precedenti (6.247 immatricolati, 7.475 iscritti al primo anno) e che non c’è stato «il temuto crollo» che qualcuno paventava. Ribadisce l’impegno per la «legalità e la trasparenza», fronte su cui «è stato approvato il nuovo Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza». Sottolinea anche che sul fronte del reclutamento sono state modificate «le norme di Ateneo per la suddivisione dei punti organico ed emanato linee guida» inviate all’Anac «perché ci dia il suo parere». Per le procedure già aperte prima dell’inchiesta è stata «chiesta ai Dipartimenti massima trasparenza in particolare sulla proposta di nomina delle commissioni» con un metodo «chiaro e trasparente» già adottato su scala nazionale, ma che qui si «segue per la prima volta».

Ma la ricerca e l’innovazione restano la «missione centrale per l’Ateneo», che investirà «oltre il 50% in più rispetto al passato: 6 milioni di euro l’anno per i prossimi 2 anni». Con l’idea di fare di Catania una «Science City». Poi le sfide del 2020: da quella della valutazione «Anvur per l’accreditamento» all’obiettivo «di aumentare il numero di iscritti». Il direttore generale, Giovanni La Via, detta le due priorità amministrative: «Riportare sotto controllo i conti dell’Ateneo» e intercettare «risorse aggiuntive». Nel primo caso, assicura che «le riserve disponibili ammontano a poco più di 150 milioni e l’Università non ha debiti». Certo, negli ultimi anni l’Ateneo ha speso «più di quanto ha incassato», usando «le riserve per mantenere l’equilibrio di bilancio». Non c’è nessun allarme per il futuro, ma bisognerà «lavorare per riportare in equilibriio i conti». E per farlo servono risorse esterne, visto che il contributo delle tasse universitarie è inferiore alla media nazionale. Tra il personale tecnico e amministrativo – aggiunge La Via – si contano 1.303 unità, ma servono nuove competenze in «attività di public engagement, così come verso l’innovazione, la promozione del brand e le relazioni internazionali».

Poi, il discorso della dottoranda Laura Pernice, il saluto del senatore accademico Giuseppe Calaciura. Infine, tocca a Fabiola Gianotti, top scientist mondiale, chiudere il rito dell’inaugurazione. Una presenza che, dice il rettore, è uno «stimolo a investire energie e risorse, più che in passato, in ricerca e innovazione». La sfida al futuro è lanciata ufficialmente.

Foto di Orietta ScardinoCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA