CATANIA – Da oggi a domenica 7 ottobre, a San Berillo, si terrà una rassegna cinematografica sul tema delle periferie urbane in cui verranno proiettati cortometraggi e film relativi a quattro temi – urbanistica, migrazioni, narrazione e povertà – centrali nella riflessione sulle città di oggi.
La rassegna – curata dalla regista Maria Arena e organizzata da Massimo Finistrelli – è proposta dall’associazione “Trame di quartiere” che ha partecipato e vinto il bando “Cineperiferie 2018” del ministero dei Beni culturali. Un’iniziativa che rientra nel solco dell’esperienza fatta a San Berillo e basata su laboratori di teatro e di video intesi come strumenti di conoscenza del territorio e di coinvolgimento dei suoi abitanti. Tutte le attività necessarie allo svolgimento della rassegna sono condotte insieme agli abitanti del quartiere che, grazie al piccolo budget messo a disposizione dal ministero, potranno vedere retribuito il loro lavoro.
L’organizzazione di tutti e quattro i giorni prevede: nel primo pomeriggio una passeggiata per i luoghi storici del centro di città e del quartiere, a cura del Fai Giovani; a partire dalle 18, la proiezione di cortometraggi sul tema del giorno; seguirà un aperitivo organizzato o da Trame di Quartiere o da pub della zona; infine, tra le 19,30 e le 20,30, si terrà la proiezione di un film preceduto da una conversazione sul tema trattato quel giorno. Le proiezioni avverranno all’aperto tra le vie Carro, Rocchetti e Opificio e, in caso di pioggia, nella sede di Trame di Quartiere, a palazzo De Gaetani 59, punto di riferimento di tutti gli incontri. Va sottolineato che tutti gli ospiti – registi e coautori – verranno alloggiati nei B&B di San Berillo, per far conoscere il quartiere, inclusi alcuni aspetti meno noti della sua economia abitualmente associata solo alla prostituzione e, adesso, anche alla droga.
«La nostra scelta – spiega la regista Maria Arena – è quella di utilizzare i film come occasione per riflettere su alcune questioni importanti per le città, a partire dalle periferie, e di farlo attraverso storie che arrivano dirette alle emozioni creando empatia. Dunque non solo attraverso un ragionamento logico attento soltanto ai soldi e alla sostenibilità economica”.
Il cuore della rassegna è il film serale. Giovedì 4, giorno dedicato all’urbanistica, si parte con “Citizen Jane: battle for the city”, storia della scrittrice e attivista Jane Jacobs che, negli anni Sessanta a New York, salvò due quartieri destinati alla demolizione dalla feroce speculazione voluta da Robert Moses. Tema centrale di riflessione: il ruolo che gli abitanti possono avere nella trasformazione dei luoghi. Ne discutono la sociologa e urbanista Marianella Sclavi, che si occupa al Nord di ascolto attivo tra territori e amministrazioni, e l’ing. Filippo Gravagno del nostro ateneo. Modera Elisa Privitera di Trame.
Venerdì 5 sarà dedicato al tema delle migrazioni. Verranno proiettati molti cortometraggi sulle difficoltà di integrazione in Occidente, materiale offerto dal “Festival del Cinema Africano, Asia e America Latina” di Milano. Seguirà il film di Andrea Segre “Ibi” costruito attraverso i video di una donna immigrata che per 15 anni filma la propria vita per farla conoscere ai figli e alla madre rimasti in Africa. Una rara modalità di auto-narrazione. Ne discutono il co-autore Matteo Calore con Alessandro De Filippo e Carlo Colloca (docenti nel nostro ateneo), Emanuela Pistone di Isola Quassùd, e Sylla dell’Associazione senegalesi. Modera Andrea D’Urso di Trame.
Tema di sabato 6 è la narrazione. Di questo parla il film-documentario “La paura sicura” di Gabriele Vacis, frutto dei laboratori da lui fatti in varie città d’Italia per cogliere i desideri e le paure, soprattutto dei più giovani. Una sorta di viaggio nell’Italia contemporanea dove uno spazio importante ha Librino e i suoi ragazzi. Introduce Massimo Finistrella. Ne discutono Stefania Rimini (docente dell’ateneo), Giuliana Gianino di Talità Kum, I Briganti Rugby e l’Associazione MusicaInsieme di Librino.
L’ultima giornata, domenica 7, è dedicata alla povertà nelle sue varie forme ed espressione, e dunque ai senza tetto, alle prostitute, ai migranti, agli occupanti abusivi di case. «Perché – come dice Maria Arena – se i catanesi non entrano a San Berillo non è solo per le attività illecite, ma per la sua povertà e fatiscenza». Appuntamento centrale alle 18,30 con il mediometraggio “Gente dei bagni” di Stefania Bona e Francesca Scalisi, documentario su bagni pubblici di Torino dove i poveri possono farsi la doccia. Un piccolo gesto che restituisce dignità a chi vive in strada. Si tratta dell’unico bagno di questo tipo in città e di uno dei pochi rimasti in Italia. In questa occasione sarà rinnovata la richiesta all’amministrazione comunale di realizzarne uno anche a Catania. Ne discutono gli abitanti del quartiere con la sociologa Teresa Consoli. Coordina Roberto Ferlito del Comitato cittadini attivi San Berillo.
NELLA FOTO DI VALERIO D’URSO, UNA SCORCIO DI SAN BERILLO