Catania – Alcune facce sono ancora stupite, chissà perché, ma tanta è l’approvazione dei passeggeri che alla guida dell’autobus dell’Amt trovano una donna: in città se ne contano tre, ancora una piccolissima percentuale rispetto ai colleghi uomini ed al resto d’Italia, specie da Roma in su, ma è già un segnale positivo. Su facebook esiste una pagina, “Tramvieri d’Italia”, dove se ne trovano tantissime: una di loro – a Milano – ha appena festeggiato i 22 anni di attività, ma come va a Catania per le autiste dell’Amt, quelle che fanno un lavoro secondo vecchi canoni considerato “da uomini”? «I problemi che si riscontrano sono più o meno gli stessi dappertutto», sottolinea Rita Gagliano, 38enne di Nicosia, in attività nella città etnea dal 2014, nove anni dopo aver partecipato al concorso indetto dall’allora Azienda Municipalizzata dei Trasporti nel frattempo diventata Azienda Metropolitana Trasporti Catania con un netto taglio di mezzi e personale, tuttora in fase di riorganizzazione e con un piano aziendale dalle grandi ambizioni, almeno sulla carta, che mira a restituire all’azienda un ruolo di primo piano nella mobilità urbana, a sua volta afflitta da pesanti problematiche.
«La diffidenza iniziale, innanzitutto – continua Rita Gagliano, tra l’altro mamma di una bambina di appena 17 mesi – che può venire sia da parte dei colleghi che dell’utenza. Facilmente superabile sapendo come porsi e dimostrando il proprio valore, infatti io ho cercato di entrare in punta di piedi e con garbo. Ho sempre voluto guidare autobus, fin da quando ho conseguito la patente, la mia è proprio una grande passione. Certo, non avrei mai potuto farlo con le antiche vetture – aggiunge l’autista – che sono difficili da guidare anche per gli uomini. Comunque ho trovato un’azienda che ha reso tutto più facile mostrando una grande apertura nei nostri confronti, per esempio ripristinando i servizi igienici per donne nei vari poli di scambio delle linee, o anche proponendoci una tratta in centro piuttosto che nei quartieri, a nostra discrezione».
Insieme a lei ci sono le altre “quote rosa” al volante dei bus dell’Amt, un’autista catanese ed un’altra di Palermo che ogni giorno fa la spola con la città etnea.
La domanda è d’obbligo, dopo i recenti casi di cronaca che hanno visto bersaglio i mezzi dell’Amt: ha paura?
«Paura un po’ sì – è la sua risposta secca – siamo tutti vicini ai colleghi coinvolti. Catania non è certo una delle città più sicure, è peggiorata soprattutto negli ultimi due anni. La vera scuola guida dei mezzi l’ho avuta dai miei colleghi, che con la loro esperienza mi hanno insegnato come comportarmi specie nelle situazioni critiche. A me non è mai successo niente, certo le teste calde ci sono sempre ed il rischio di emulazione degli atti vandalici è ben noto».
Ha mai fatto tratte nei quartieri o altre particolari?
«Nei quartieri quando ho iniziato, dovendo affiancare un autista esperto. Quest’estate ho guidato l’Alibus, non ci sono stati particolari problemi».
Quante corse al giorno? Ed i maggiori problemi che riscontra?
«Sarebbero 6 corse al giorno, ma le tabelle fissate non vengono sempre rispettate per i vari ostacoli sul percorso che provocano inevitabili ritardi indipendenti dalla nostra volontà: dai mezzi non sempre in perfette condizioni, a volte su una stessa linea ci troviamo con un solo mezzo invece dei tre previsti, all’inciviltà degli automobilisti che invadono la corsia preferenziale in corsa o usandola anche come parcheggio, ad esempio al viale Vittorio Veneto. La Brt poi è ormai diventata un campo di guerra con la corsia impraticabile, come anche le strade cittadine, che procurano danni ai mezzi, con le ricadute del caso». Rita Gagliano è pronta a prendere servizio, impeccabile nel completo d’ordinanza: sulla “sua” linea, la 2-5 da Piazzale Sanzio a Piazza Borsellino, la conoscono e apprezzano in tanti, per la guida e la cortesia. Al femminile.