Catania – I furti di rame sono diventati una pregnante piaga sociale in considerazione del fatto che tale reato, nella maggior parte dei casi, coinvolge strutture ferroviarie ed apparati di pubblica utilità quali Enel e Telecom, causando notevoli disservizi e disagi alla cittadinanza in quanto tale attività delittuosa comporta spesso la soppressione di convogli, incide negativamente sulla sicurezza dei traporti e determina interruzioni anche prolungate dell’erogazione dell’energia elettrica e del servizio telefonico.
In questo quadro, il Servizio Centrale di Polizia Ferroviaria ha emanato delle direttive specifiche in maniera tale da rendere più incisiva l’attività di contrasto al fenomeno, predisponendo su tutto il territorio Nazionale, con cadenza periodica, mirati servizi di pattuglia lungo tutte le linee ferroviarie nonché specifici controlli presso le ditte di compravendita materiale ferroso. Proprio durante uno di questi servizi denominato “Operazione Oro Rosso”, effettuato ieri, personale della Polizia Ferroviaria di Catania, congiuntamente con quello della Polizia Provinciale, ha controllato una nota azienda di compravendita materiale ferroso di Catania, all’interno della quale, in un capannone, sono stati rinvenuti ammassati due grossi cumuli di cavi di rame in parte bruciato.
Il personale operante ha scovato inoltre, ben nascosti tra i cumuli di rame, 13 spezzoni di cavo in rame di circa 50 centimetri cadauno marchiati Telecom. Considerato che il titolare della ditta non ha saputo spiegare la presenza del materiale trovato all’interno della sua azienda, si è provveduto al sequestro di 111,5 chili di cavi di rame bruciati e di 5 chili di spezzoni di cavo marchiato Telecom, affidandolo in giudiziale custodia allo stesso. Occorre ricordare, che i cavi, di provenienza illecita, vengono quasi sempre bruciati al solo scopo di renderli irriconoscibili ed impedirne quindi la tracciabilità.
Il catanese R. P., amministratore unico della ditta, è stato denunciato in stato di libertà per ricettazione; l’uomo in passato era stato arrestato sempre dalla Polizia Ferroviaria di Catania, per il reato di ricettazione. Sono in corso ulteriori indagini tendenti a stabilire la provenienza di altro materiale e l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti nella illecita attività.