Era metà mattinata quando una signora, catanese, si è presentata al Pronto Soccorso perché avvertiva un malore. Passato il triage, la donna è stata visitata, le sono state prestate le cure del caso e poi, per sua fortuna, non avendo ritenuto i medici di doverla trattenere oltre, è stata dimessa.
Fonti dell’ospedale sostengono che la donna sia rimasta all’interno della struttura, finché qualche ora dopo, alle 16,30, si è ripresentata al Pronto Soccorso e ha parlato con una dottoressa, pretendendo di essere visitata subito perché avvertiva lo stesso malore accusato al mattino. Il medico, però, le ha detto che avrebbe dovuto rifare il triage, e solo dopo, con i tempi del codice che le avrebbero assegnato, sarebbe stata visitata. Non l’avesse mai detto. La donna ha informato un suo parente, un energumeno, che è andato subito in escandescenze e ha tentato di aggredire quella povera dottoressa, rea di aver tentato di far rispettare le regole, sollevando una sedia e minacciando di tirargliela addosso. A difesa del medico è intervenuta una guardia giurata in servizio al Pronto Soccorso. L’energumeno le si è scagliato contro con tutte le sue forze, l’ha afferrata al collo e ha tentato di strangolarla. Per fortuna sono arrivati i carabinieri, nel frattempo chiamati da qualcuno, e il peggio è stato scongiurato. L’uomo violento è stato posto in stato di fermo mentre il vigilante è stato soccorso e medicato. Per lui una prognosi di dieci giorni.
Proprio ieri mattina, per affrontare il tema delle aggressioni negli ospedali e delle misure di sicurezza da adottare, c’è stato un incontro tra il sindacato Fsi-Usae e il questore Giuseppe Gualtieri, che ha garantito «massima attenzione e vicinanza delle forze dell’ordine», pur ribadendo che «i posti di polizia negli ospedali hanno per legge solo funzioni amministrative». La Fsi-Usae ha detto che continuerà «a esaminare, vigilare e denunciare, affinché negli ospedali vengano prese le misure di prevenzione necessarie e venga aumentato il contributo delle guardie giurate degli istituti di vigilanza. I direttori generali sono i primi responsabili della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro dei dipendenti. A loro continueremo a chiedere di garantire maggiore sicurezza».