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Catania, Musumeci: «Teatro Bellini è salvo, ma occorre rilanciare con una Fondazione»

Di Erika Intrisano |

Catania – Il teatro Massimo Bellini è salvo e disporrà delle risorse necessarie per affrontare il triennio 2019/21. Ѐ questo l’importante esito emerso dall’incontro fiume che si è svolto a Catania fra il governatore Nello Musumeci e i sindacati. «Il futuro del teatro non è in discussione», ha dichiarato Musumeci, che ha subito esordito rassicurando circa l’intenzione di non voler affatto definanziare l’ente, ma anzi di stare mettendo a punto le misure per garantire il reintegro dei fondi. Di poche ore è, inoltre, la notizia della firma sull’accordo Stato-Regione, che consentirà di svincolare i finanziamenti. Le somme ammonteranno a circa 13,4 milioni annui. Al vaglio c’è, inoltre, la proroga che consentirà al teatro di approvare i bilanci entro maggio. Per martedì è fissato anche il voto all’Ars per il Collegato alla finanziaria.

Al tavolo hanno preso parte Giacomo Rota, (Cgil), Maurizio Attanasio (Cisl), Enza Meli (Uil), Giovanni Musumeci (Ugl), Aldo Ferrente (Fials), Salvo Todaro (Libersind), e Antonio Santonocito dello Snalv- Confsal. Presenti anche il vice presidente Gaetano Armao, l’assessore al Turismo, Sandro Pappalardo, il sovrintendente Roberto Grossi e il sindaco Salvo Pogliese. «Occorre, decidere – prosegue Musumeci – se lasciare sopravvivere l’ente così oppure, come penso sia giusto, rilanciarlo in grande stile. E per fare questo esiste una sola strada: la sua trasformazione in Fondazione». Il Bellini dovrà, cioè, diventare una macchina più leggera. In tal senso, il governatore ha ribadito la necessità di elaborare una riforma che coinvolga non solo l’ente catanese, ma tutti i teatri siciliani. «Vogliamo – ha spiegato – che il Bellini torni a essere un’istituzione di alto livello culturale e solo il passaggio da ente autonomo a Fondazione, potrà dar vita a una nuova struttura agile che sia meno prigioniera dei lacci della burocrazia e dei cavilli fiscali. Bisogna far tesoro dell’esempio dei maggiori enti lirici d’Italia».

Altro nodo affrontato con i sindacati la stabilizzazione dei precari, una possibilità che Musumeci non esclude, ma che occorre prima esaminare. «Nessuna contrarietà ma bisogna prima verificare se esistono le condizioni finanziarie. Abbiamo già stanziato un milione in più rispetto al budget 2007. Ai precari è stato comunque già garantito il massimo del monte ore disponibili, con una media di 36 ore». Per i prossimi giorni sono, infatti, in programma ulteriori incontri con i sindacati per affrontare la questione. Per quanto riguarda la mancanza all’interno del teatro di figure di dirigenti tecnici, Musumeci ha evidenziato come si possano acquisire attraverso l’istituto del comando dagli Enti locali. E infine per il governatore, il Bellini dovrà necessariamente fare uno sforzo e aumentare le proprie entrate, puntando sul marketing, sulla pubblicità, sul merchandising e producendo nuovi spettacoli. «Ma per fare questo – ha sottolineato – occorre che sia in grado di aprirsi alle altre realtà territoriali siciliane. Dobbiamo rilanciare il “Teatro Bellini Festival” come cartellone estivo che possa essere anche utilizzato in giro per l’Isola».

Al tavolo, tuttavia, non è mancata qualche “frecciatina”. Specie all’inizio, i toni sono stati un po’ a ‘muso duro’. Il governatore si sarebbe anche tolto qualche sassolino dalla scarpa nei confronti dei sindacalisti. In generale, comunque, i sindacati si sono detti soddisfatti dell’incontro. «Musumeci ha chiarito molti aspetti – dichiara Maurizio Attanasio della Cisl – Lavoreremo per comprendere come trasformare il soggetto giuridico». L’operazione è tuttavia complessa e non priva di rischi, ragion per cui i rappresentanti delle sigle hanno chiesto maggiori garanzie. Sul nodo, precari, “riteniamo importante – ha detto Attanasio – l’apertura da parte della Regione, cosa che potrebbe consentire di stabilizzare artisti e tecnici». Enza Meli, Uil, spiega che «Musumeci non ha gradito la nostra dichiarazione secondo cui non potevamo credere che un catanese volesse chiudere il teatro. Si è sentito provocato, ma la situazione era grave. Abbiamo, però, compreso che Musumeci ama Catania» .

«Riteniamo positiva la volontà del sovrintendente di parlare insieme ai sindacati del futuro del teatro. Una sfida che le sigle raccolgono unite. Inoltre abbiamo apprezzato che il presidente abbia confermato l‘intenzione di farsi carico della stabilizzazione del personale», ha detto invece Giacomo Rota, segretario Cgil. «La riunione è stata positiva ma aspettiamo i fatti concreti» ha afferma, infine, Antonio Santonocito, segretario reg. Snalv, Confsal.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA