Che Catania fosse una città senza regole e in completa anarchia già ce ne eravamo accorti. Che non si rispettassero le ordinanze, altrettanto. Eppure riteniamo inaccettabile, mentre altre città metropolitane italiane (giusto per fare un confronto equo) stanno cercando concretamente, anche se non facilmente, di garantire ordine e sicurezza, ritrovarsi ancora a commentare scene già note, come le fotografie dimostrano. Non dopo aver denunciato a più riprese situazioni insostenibili a partire dagli assembramenti, ancora vietati, ma che si sono ri-verificati puntualmente sabato sera in via Gemmellaro, con le strade bloccate da transenne (chi le ha autorizzate?), e invase e monopolizzate dalle persone senza garantire i tre metri di passaggio per i mezzi di soccorso, o “semplicemente” per consentire il rientro a casa dei residenti; oppure il completo mancato rispetto del coprifuoco (ben dopo la mezzanotte) che si è ripetuto tra le vie Leonardi e Pulvirenti, con l'aggravante che si tratta di zona a traffico limitato e a tratti area pedonale, con passaggi continui di motorini in controsenso, macchine parcheggiate a destra e sinistra, nonostante la presenza di una gazzella dei carabinieri. Tutto ciò è accaduto, di nuovo, nonostante le garanzie pubbliche di interventi da parte dell'amministrazione comunale e del Comitato ordine pubblico e sicurezza, con tanto di rassicuranti comunicati stampa.
La “punta dell'iceberg” può essere considerata l'“anarchia dei maxischermi” che si sta verificando in città: “complici” gli Europei di calcio i locali si sono “attrezzati” per attrarre più clientela possibile. “Nessuno ci ha richiesto l'autorizzazione per i maxischermi”, confermano dalle Attività produttive del Comune, “non abbiamo mai autorizzato maxischermi”, aveva detto l'assessore alla riunione di due settimane fa con i comitati e le associazioni dei residenti. Di fatto venerdì scorso, in occasione della partita Turchia-Italia, in piazza Bellini, per esempio, l'escamotage ha funzionato. Ci risponderanno che “la normativa in merito non è ancora chiara”, anche se all'interno dei centri abitati la competenza è e resta dei Comuni.