Catania, maxi multa per telecamere senza autorizzazione: è il secondo caso in due giorni

Di Redazione / 18 Gennaio 2018

CATANIA – Il giorno dopo la scoperta di un sistema di videosorveglianza illegale che un detenuto agli arresti domiciliari per reati di droga aveva installato nella sua casa di Picanello, in assoluto spregio della privacy altrui, gli stessi poliziotti del Commissariato Borgo-Ognina hanno scoperto una situazione assai simile durante un controllo in via Gaspare Spontini, sempre a Picanello, nel domicilio di un uomo sottoposto agli arresti domiciliari. Le caratteristiche dell’immobile hanno insospettito i poliziotti in ordine alla regolarità urbanistica e per la presenza di una tettoia di eternit, in parte frantumata. È stata notata anche una telecamera che riprendeva la strada, non segnalata con il cartello “area videosorvegliata”.

Per questi motivi i poliziotti hanno chiesto spiegazioni al detenuto e alla madre convivente. Questa ha detto di abitare in quella casa da tre anni insieme al figlio e di pagare 300 euro di affitto alla proprietaria, senza alcun contratto di locazione. Il locatore è un altro soggetto sottoposto ai domiciliari, che ha ammesso di essere comproprietario dell’intera costruzione di tre unità immobiliari, una delle quali affittata in “nero”; ha, altresì, ammesso che l’intero stabile è completamente abusivo e in atto è censito come semplice terreno. Per questo non possono essere stipulati contratti di locazione formali.

Quanto alla presenza della telecamera, la proprietà ha ammesso di averla installata senza predisporre l’apposito cartello. La proprietaria dell’immobile è stata così indagata in stato di libertà per il reato di costruzione abusiva e le è stata contestata la violazione amministrativa (multa di 12.000 euro) per aver installato una telecamera che inquadra la sede stradale senza appositi cartelli che la segnalino. 

ieri invece era stato sanzionato un detenuto, agli arresti domiciliari per reati in materia di droga, che si era dotato di un sistema di videocamere che gli permetteva di tenere sotto controllo la via Nicola Porpora, la via Licciardi e il piazzale delle Olimpiadi. Ciò in assoluto spregio della privacy altrui. La cosa è stata scoperta durante un controllo dalla polizia, che ha contestato le violazioni di legge e fatto scattare la maxi sanzione di 36mila euro. 

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