
le indagini
Il rogo all’aeroporto di Catania e l’inchiesta della Procura: che cosa sappiamo fino ad ora
Il fascicolo dei pm etnei punta a verificare le cause del disastro
«Abbiamo acceso vari fari, tra cui anche questo. Allo stato comunque non possiamo dire se la matrice è dolosa o solo colposa perché attendiamo gli esiti di alcuni importanti accertamenti tecnici effettuati oggi dai vigili del fuoco con il supporto di un nucleo specializzato di Palermo».
Lo ha detto il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro rispondendo ai giornalisti sul filone di inchiesta aperto anche sul sistema antincendio dell’aeroporto di Catania nell’ambito del fascicolo aperto sul rogo nello scalo internazionale Vincenzo Bellini.
C’è infatti anche il sistema antincendio tra gli elementi sotto esame dei pm etnei nell’inchiesta. Il fascicolo, aperto contro ignoti dal procuratore Carmelo Zuccaro e dagli aggiunti Agata Santonocito e Fabio Scavone, punta a fare chiarezza su tutte le dinamiche e i motivi che hanno provocato l’incendio. Per questo nello scalo anche oggi c’è stato un nuovo sopralluogo dei vigili del fuoco e anche della polizia scientifica della Questura.
Sul sistema antincendio ha parlato con i giornalisti l’amministratore delegato della Sac, società che gestisce lo scalo: «L’impianto ha funzionato perfettamente – ha detto Nico Torrisi – l’allarme è stato dato dai nostri collaboratori che hanno segnalato la presenza del fumo e quindi del rogo. Il sistema ha retto benissimo. Ringrazio i vigili del fuoco che hanno prontamente arginato l’incendio e domato le fiamme. Nessuno si è fatto male. Si stanno facendo i dovuti accertamenti ma ripeto, i sistemi hanno funzionato perfettamente».
Intanto il Codacons ha deciso di presentare alla Procura un esposto e di costituirsi parte civile come persona offesa. «I fatti – dice il presidente regionale del Codacons Giovanni Petrone – impongono di accertarne le cause. Un intenso fumo prodotto dalle fiamme ha invaso la parte inferiore dell’aeroporto, costringendo l’immediato sgombero. E se quanto dichiarato dal sindacato della polizia aeroportuale risulterà accertato, l’evacuazione di tutti i presenti, avvolti da una nube di fumo intenso, sarebbe avvenuta senza un ben preciso piano di evacuazione».
«Allora – prosegue il Codacons – posto che la sicurezza è fondamentale, la magistratura dovrà verificare se sono stati predisposti tutti i sistemi previsti per la prevenzione degli incendi, se sussiste un piano dettagliato di evacuazione dell’aeroporto, se i sistemi di allarme funzionano regolarmente e infine se qualcosa non ha funzionato correttamente. I danni cagionati dal rogo non sono solo quelli nei confronti di passeggeri e compagnie aeree ma anche quelli sull’economia dell’intero territorio, ha avuto gravi riflessi anche sul turismo e non possiamo permetterci, soprattutto in estate, di perdere una fetta di visitatori dell’isola»..COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA