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Catania, in corso Italia semafori a mezzo servizio e pericoli negli incroci da bollino rosso

Di Cesare La Marca |

CATANIA – Ieri hanno funzionato, l’altro ieri hanno solo lampeggiato, oggi e domani chissà. Semafori a “mezzo servizio” da qualche giorno negli incroci da bollino rosso tra corso Italia e viale Vittorio Veneto, e tra corso Italia, corso delle Province e via Martino Cilestri. Gli automobilisti, e soprattutto i pedoni più “fortunati” – passando dal tratto in questione nel giorno e nell’orario giusto, come per esempio nella giornata di ieri – possono transitare in sicurezza grazie all’alternanza del “rosso”, del “giallo” e dell’“arancione”.

Se però in un diverso giorno o momento si registra il disservizio che a tratti sta mandando in tilt il software che regola le centraline elettroniche collegate ai semafori – come è avvenuto l’altro ieri e a fasi alterne negli ultimi giorni – ecco che l’attraversamento degli incroci che sono fra i più trafficati della città può diventare molto più complicato e meno sicuro, in quanto il funzionamento degli impianti è limitato all’accensione della luce lampeggiante arancione. Per questa ragione, anche se i semafori ieri hanno funzionato, non si può escludere ed è anzi probabile che il guasto torni a ripetersi, con relativi rischi per la viabilità. «Il disservizio è dovuto a una dispersione di energia elettrica nella linea sotterranea – dice Luca Blasi, presidente di Sostare a cui compete la manutenzione dei semafori – ed è questo che sta determinando il guasto che si manifesta a tratti. Vogliamo evitare degli scavi in corso Italia che avrebbero conseguenze pesanti per la viabilità, per questo i nostri tecnici stanno resettando il sistema cercando di individuare il punto esatto da cui ha origine il guasto, siamo anche in attesa dei tecnici dell’impresa fornitrice da Milano per localizzare la dispersione di energia che causa il disservizio».

La previsione di Sostare è di risolvere l’imprevedibile problema tecnico entro una decina di giorni, senza ricorrere a scavi che sarebbero particolarmente invasivi, perché la “ricerca” del punto da cui ha origine la dispersione dovrebbe essere effettuata inevitabilmente a traffico aperto, e anche al centro della carreggiata.

Fino al ripristino di software e centralina, automobilisti e pedoni devono dunque attraversare con particolare attenzione e prudenza il tratto in questione, valutando se i semafori stanno funzionando a pieno regime o meno, in base a ciò che succede nel sottosuolo tra cavi ed energia elettrica che si disperde.

La manutenzione del software da parte dei tecnici specializzati in arrivo da Milano – anticipa il presidente di Sostare – riguarderà anche un adeguamento di particolare rilievo, quello che da marzo regolerà la cosiddetta “onda verde” dei semafori lungo l’asse dei viali, una sorta di pilastro della mobilità sostenibile che fino ad oggi è rimasto incompiuto, con pesanti ripercussioni per la viabilità su ogni incrocio dal viale Mario Rapisardi a piazza Europa, e per il sistema nervoso degli automobilisti, costretti a continui stop e ripartenze. Pesante anche l’impatto sull’aria in città, di cui peraltro si sconoscono i dati giornalieri su polveri sottili e altri inquinanti, in attesa della nuova rete di rilevamento dell’Arpa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA