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Catania: il ticket negato, i furbetti e lo scontro tra M5s e Asp

Di Giuseppe Bonaccorsi |

CATANIA – Il movimento Cinquestelle attacca l’Asp di Catania. «Una pioggia di avvisi di pagamento (secondo notizie raccolte dal M5S Sicilia sarebbero circa 4000) si sta abbattendo sui cittadini del Catanese. A scatenare la tempesta – si legge in una nota dello stesso movimento – è stata l’Asp che da qualche giorno sta intimando ai suoi assistiti il pagamento di prestazioni erogate anche diversi anni fa in regime di esenzione ticket, che accertamenti successivi avrebbero stabilito non essere dovute per questioni di reddito. Non solo, chi non paga le somme richieste, anche se ora in possesso dei requisiti reddituali previsti, finisce in una sorta di black list, con tanto di bollino che gli preclude l’accesso a prestazioni gratuite». «Si tratta di un abuso – afferma il deputato all’Ars Francesco Cappello – che colpisce le fasce più deboli. Si rischia di provocare solo disservizi e disagi, oltre che di innescare una pioggia di ricorsi». «Secondo quello che abbiamo appreso in via non ufficiale – aggiunge ancora Cappello –sarebbero già alcune centinaia. Praticamene gli assistiti, convinti di avere subito un torto, pagano per accedere alle nuove prestazioni, salvo poi affidare le proprie ragioni ad una richiesta di risarcimento». E come spesso succede in questi casi, fanno presente i grillini non manca la solita spruzzata di ridicolo. «Abbiamo notizia – racconta ancora Cappello – di avvisi di pagamento di soli 2 euro che arrivano a 7 euro a causa delle spese di spedizione. Praticamente la raccomandata costa quasi tre volte la prestazione teoricamente non dovuta. Quei 2 euro, comunque, bastano a farti entrare di diritto nella black list dell’Asp».

Sulla Vicenda il M5s domani, lunedì chiederà all’assessore alla Salute, Razza, e al direttore dell’Asp Catania di riferire in commissione Sanità.

«Le prestazioni – dice Cappello – non possono essere bloccate. Si rischia di negare il fondamentale diritto alla salute. Se ci sono stati furbetti dell’esenzione questi vanno sanzionati, ma ci sono cittadini che hanno sforato i limiti reddituali inconsapevolmente per prestazioni lavorative di pochi mesi che essi stessi non pensavano li portassero a superare la soglia della gratuità». Insomma il M5s chiede chiarezza e attenzione su un tema che rischia di colpire anche soggetti ignari.

Dalla Regione arriva la pronta risposta dell’assessore alla Salute Ruggero Razza: «Se è vero che ogni azienda è dotata di autonomia organizzativa, ciò non esclude da parte dell’assessorato regionale alla Salute il doveroso controllo di tutte le scelte che vengono adottate. Prendo atto della segnalazione e chiederò all’Asp di Catania una dettagliata relazione che trasmetterò anche alla commissione Salute dell’Ars». «Desidero tuttavia – prosegue Razza – richiamare ciascuno al senso di responsabilità, perché se migliaia di cittadini pagano il ticket previsto dalla legge, occorre proprio per il rispetto di chi paga, pretendere che lo facciano tutti tenuto conto semmai della necessità di valutare i casi di esenzione già previsti». L’assessore apre anche alla questione della lotta ai furbetti e lo fa ritenendo che non ci devono essere sconti per nessuno di questi personaggi che vivono alle spalle dei cittadini onesti. E proprio sul caso c’è da registrare anche la replica del manager dell’Asp, Giuseppe Giammanco: «Stiamo parlando dell’applicazione di una legge che prevede periodicamente l’incrocio dei dati da partem di Sogei e dell’Agenzia delle entrate, allo scopo di verificare i requisiti dei soggetti che hanno usufruito della esenzione ticket. Ora i casi anomali che emergono vengono inviati per tabulato a tutte le Asp che avviano le verifiche. Da noi è così da diverso tempo e non è una novità. Noi agiamo contattando gli utenti ai quali chiediamo se ci sono correzioni e modifiche sul loro stato che non sono state portate a conoscenza dei sistemi informatici. Nel caso in cui non ci sia nulla da correggere siamo chiamati per legge a sospendere la fruizione dell’esenzione ticket. Si tratta di una operazione trasparenze che viene effettuata in tutta Italia con l’obiettivo di individuare i furbetti del ticket. Ora se uno ritiene corretta la sua posizione può rappresentarla all’Asp che provvederà a modificare lo stato semmai ne esistano i requisiti previsti dalla legge».

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