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Catania, il sindaco espone la sua relazione, ma non può replicare: «Metto il cartello “colpitemi”»

In Consiglio comunale, organizzato per l'esposizione del documento su un anno di amministrazione, è nato un siparietto tra il primo cittadino, che lamentava i non poter dibattere previsto da regolamento, e il presidente dell'aula Anastasi: «Sempre stato così non è una novità».

Di Maria Elena Quaiotti |

Non c’è ancora spazio per le regole ad personam in Consiglio comunale, neanche per il sindaco Enrico Trantino. Lo ha provato il “siparietto” con il presidente del consiglio Sebastiano Anastasi andato in scena lunedì sera mentre il primo cittadino era nel pieno dell’esposizione della relazione annuale di mandato (in ritardo di due mesi). «Il dibattito che inizierà dopo il mio intervento è monco – ha detto Trantino – perché ho saputo che non avrò la facoltà di replicare, sostanzialmente mi dovrò girare e mettere il cartello “colpitemi” con il solo dovere di tacere».«È sempre stato così, non è una novità» ha ribadito Anastasi. «Che sia sempre stato così non significa che sia una prassi corretta» – ha replicato Trantino – «in un contesto di buon senso le prassi sbagliate si modificano, eventualmente si cambia il regolamento», con dietro Anastasi che scuoteva la testa e allargando le braccia si è rivolto all’aula dicendo con il labiale «Possono modificarlo». Ma chissà se, quando e in che tempistiche.Il primo cittadino ha annunciato la sua missione a Roma di domani, giovedì, e tra gli incontri che attendono conferma c’è quello con il viceministro all’Ambiente Vannia Gava «per chiedere di poter incidere con il fermo amministrativo per i mezzi che vengono utilizzati per i conferimenti irregolari di rifiuti come azione educativa e dissuasiva». Con la premessa della missione sarà dunque difficile possa essere presente in aula proprio domani, quando è prevista la seduta per la discussione e approvazione del Dup, il documento unico di programmazione. Del resto filtra pure una probabile assenza anche della Ragionera generale Clara Leonardi, contingenza che sarà oggetto di una capigruppo prevista in mattinata. Tra gli argomenti non inseriti nelle 42 pagine della relazione con integrazioni distribuita preventivamente ai consiglieri, il sindaco in aula ha parlato anche dell’atteso «piano fognature che non può partire finché non si risolve la situazione con Sie», cioè il gestore unico del ciclo idrico integrato che subentrerà a Sidra; del Piano urbano integrato su piazza Turi Ferro, quello sì che «sta per partire». Ma anche della nuova tempistica per la pista ciclopedonale di via Domenico Tempio, «ora inizia la fase più delicata – ha detto – per la consegna si parla di fine gennaio, inizio febbraio»; del cambio denominazione “da Parco Sanzio a Parco Serafino Famà” e lo slittamento alla settimana prossima “per l’approvazione in giunta delle linee guida del Piano urbanistico generale”.

L’analisi della seduta, durata quattro ore delle quali una e mezza per l’esposizione del sindaco, ha registrato il raggiungimento del numero legale (minimo 19 presenti) grazie alla presenza dei consiglieri di opposizione. In aula c’era un solo consigliere del gruppo “Trantino Sindaco”, Alessia Trovato, che ha contestato «il mancato seguito dato alla mozione pur approvata in aula per coinvolgere le associazioni degli ex appartenenti alle forze dell’ordine in attesa che arrivino gli 80 nuovi vigili urbani, inoltre non si è saputo più nulla degli ulteriori 100 vigili che si aspettano dal concorso del ministero degli Interni».A replicare sono stati i capigruppo e tutti gli esponenti di Fratelli d’Italia. Per l’opposizione Pd e M5S hanno rilevato «la mancanza di riferimenti alle società partecipate e le loro pessime gestioni, così come alle decine di mozioni e atti di indirizzo approvati dal consiglio», Damien Bonaccorsi (Pd) ha sottolineato «la mancanza di una vera leadership politica e di dignità data al consiglio», mentre Orazio Grasso (Mpa) ha parlato della «pedonalizzazione di piazza Castello Ursino, che pur ho appoggiato, ma senza prima pensare di intervenire anche sulla piazza».Nota (non tanto) a margine: in aula c’erano solo tre dei sei presidenti di Municipalità, la Prima (Francesco Bassini), Seconda (Claudio Carnazza) e Sesta (Francesco Valenti) oltre a un discreto pubblico. I sei presidenti ieri mattina in una conferenza stampa al Castello di Leucatia (già programmata) hanno rivendicato il ruolo delle Municipalità, che sia nella relazione del sindaco sia nel Documento unico di programmmazione (Dup) non ha visto significative novità rispetto agli anni scorsi.

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