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Catania, il B&B a Vaccarizzo era diventato una casa d’appuntamenti

Di Redazione |

CATANIA – Sopresa per  i poliziotti del Commissariato Librino che durante un controllo in zona Vaccarizzo  in una struttura ricettiva senza autorizzazioni hanno scoperto che questa ospitava abitualmente anche prostitute per gli incontri con i clienti. I  gestori, due uomini e una donna, uno dei quali pluripregiudicato, avevano realizzato nel tempo, senza concessione edilizia, un residence ben curato composto da quattro appartamenti con molteplici posti letto, cucina, soggiorno, ma forse, complice anche la crisi del turismo dovuto all’emergenza Covid ora aveva diversificato gli affari e ospitavano anche le prostitute con i loro clienti consentendo loro l’utilizzo breve delle stanze al prezzo di 30 euro (use day hotel) e, al bisogno, fornivano anche i profilattici. I gestori non hanno mai tra l’altro trasmesso le previste schede riguardanti gli alloggiati/ospiti alla Polizia di Stato agendo quindi in modo totalmente abusivo anche sotto il profilo fiscale e delle misure di sicurezza volte a monitorare la circolazione dei soggetti pericolosi o da ricercare.

Durante il controllo sono stati sorpresi all’interno di una camera da letto una donna di nazionalità colombiana sulla quale gravava un rintraccio volto a notificarle l’ordine di allontanamento dal territorio italiano, assieme ad un altro soggetto/cliente, coniugato e che ha ammesso chiaramente di trovarsi lì per consumare un rapporto sessuale dietro corrispettivo di 40 euro dato alla donna e 30 euro ai suindicati titolari; l’uomo ha anche dichiarato che in detta struttura, circostanza effettivamente riscontrata, viene garantita la riservatezza grazie al fatto che gli ospiti non vengono registrati; durante le operazioni, altri utenti della struttura, si sono dileguati alla vista della polizia.

Di fronte all’evidenza probatoria, i gestori hanno ammesso ogni responsabilità.

Ulteriore attività investigativa ha consentito di accertare che i titolari dell’attività gestivano anche un’area di verde pubblico (fronte Oasi del Simeto) con annesso terreno che era divenuto un luogo di gestione e raccolta illegale di rifiuti speciali pericolosi e non, il tutto riversato nel suolo con evidente perdita di oli e conseguente deterioramento dell’habitat naturale (12 veicoli abbandonati e in parte smantellati, pneumatici usati, materiale di risulta e ferroso non bonificato con riversamento d’olio usato nel terreno, eternit e via discorrendo); le operazioni di polizia hanno consentito di appurare anche la costruzione abusiva di immobili in cemento.

I tre gestori sono stati indagati in stato di libertà per i reati di favoreggiamento della prostituzione, gestione illegale di rifiuti speciali pericolosi e non, omessa comunicazione delle schede degli alloggiati, abuso edilizio e, ancora, è stata irrogata la sanzione amministrativa prevista per l’apertura e gestione abusiva di detta attività ricettiva e/o alberghiera; alla colombiana è stato notificato l’ordine di lasciare il territorio nazionale entro 15 giorni.

Infine, è stato effettuato il sequestro penale preventivo di 5 immobili, 4 dei quali volti anche ad agevolare/favorire la prostituzione, 12 veicoli e tonnellate di rifiuti speciali pericolosi che, successivamente e previa intesa con gli organi competenti, verranno smaltiti secondo le procedure a tutela dell’ambiente.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA