CATANIA – Le ordinazioni della droga le riceveva con messaggini vocali su whatsapp e la parola “cuore” stava a indicare 10 grammi di marijuana. Quindi due cuori per esempio significavano “fammene trovare 20 grammi”. L’«erba» era una particolare e ricercata specie di marijuana, la “mango haze”, frutto di un incrocio che, a differenza delle altre qualità di cannabis indica più comunemente “commercializzate” ma di minor impatto allucinogeno, possiede un maggior contenuto di Thc, più apprezzato da consumatori “esperti”. Motivo per il quale la sua clientela è risultata “selezionata” ed elitaria.
A tutto questo hanno posto fine i carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo investigativo, che hanno arrestato il 31enne Orazio Valerio Di Mauro, di Pedara, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. I militari hanno preso di mira Di Mauro e l’altro giorno hanno individuato l’auto che utilizzava, una Jeep Renegade, in via Sabotino, a Catania. L’uomo è stato raggiunto dopo 5 minuti dal cliente, al quale ha consegnato un piccolo involucro con la droga. L’acquirente, un ragusano di passaggio a Catania, è stato seguito da un’altra pattuglia e fermato in piazza Borsellino; quindi, compreso il guaio, ha consegnato spontaneamente l’involucro contenente dieci grammi di “mango haze”, mentre il Di Mauro è stato bloccato da altri militari in via Torino a bordo della Jeep e sottoposto a perquisizione.
Per “limitare” i danni, anche lui ha consegnato un astuccio contenente alcuni grammi di droga confezionata come quella già trovata all’acquirente e la somma di 635 euro, sequestrata perché ritenuta provento dello spaccio. Nel garage di casa, a Pedara, l’uomo aveva in una valigia 4 involucri della stessa fattura contenenti circa 50 grammi della “mango haze”, un bilancino di precisione, un macchinario per la termosaldatura degli involucri e buste per confezionare le dosi.