Infettavano con virus i computer di aziende, professionisti e semplici cittadini in tutta Italia per commettere estorsioni, frodi informatiche, accessi abusivi e danneggiamenti di sistemi informatici, nonché sostituzione di persone e truffe. Un “traffico” interrotto dalla polizia postale di Catania che ha messo a segno l’operazione Criptolocker. L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura distrettuale di Catania. Sette le persone coinvolte di cui quattro destinatari di un’ordinanza di misura cautelare in carcere.
In manette sono finiti Gennaro e Raffaele Bozzaotro di 24 e 32 anni, Giuseppe De Simone di 28 anni e Carmine Amato di 25 anni, tutti del Napoletano. Altre tre persone sono indagate. A presentare una denuncia è stato un imprenditore catanese dopo che sui pc della sua azienda era stato trasmesso il virus Criptolocker, un malware che blocca tutti i dati, criptandoli. Gli autori poi avevano chiesto un riscatto per “liberare” i computers. Attraverso complesse analisi di dati informatici e di tabulati telefonici e, poi, intercettazioni telefoniche, è stato possibile risalire all’identità dei componenti dela banda, dedita ad un’ampia attività illecita non solo legata all’uso del predetto malware, ma anche alla realizzazione di frodi informatiche, di accessi abusivi a sistemi informatici, di truffe e di sostituzioni di persona. In particolare, sono stati accertati attacchi informatici ad aziende alle quali sono state sottratte le credenziali di accesso ad indirizzi di posta elettronica, a conti correnti on-line e a piattaforme di vendita digitali. Così facendo, gli hackers si sostituivano per lo più a professionisti, trattavano con i relativi clienti, concludevano affari e, indicando coordinate bancarie relative a conti correnti a sé riferibili, si impossessavano dei relativi guadagni. L’organizzazione, aveva sede a Napoli e colpiva le sue vittime in tutta Italia.