Affidato in esclusiva al padre scappa dalla scuola elementare che frequenta, ferma una pattuglia della polizia dicendo di essersi perso durante una gita scolastica, ma all’arrivo della madre svela il vero motivo della sua presenza in strada: era fuggito per «il forte disagio di non potere vivere con lei».
Gli agenti dopo avere preso in custodia il piccolo, che ha meno di 14 anni, redigono un verbale e consegnano il piccolo alla madre. E’ accaduto, meno di un mese fa, a Catania, ma la notizia si è appresa soltanto oggi con una nota diffusa dal legale della donna, l’avvocato Giuseppe Lipera, che ha denunciato la scuola frequentata dal figlio per non avere adeguatamente vigilato sulla sicurezza del bambino.
La storia ha avuto un seguito giudiziario: nei giorni scorsi la sezione famiglia e minorenni della Corte d’appello di Catania, contro il parere espresso dalla Procura generale e dell’avvocato della madre, ha confermato il collocamento del piccolo con il padre. Il mancato accoglimento dell’istanza, rivela l’avvocato Lipera, ha «spinto la madre a ricusare i giudici», dichiarandosi «profondamente indignata per la mancata attenzione al superiore interesse del bambino».
«Questo caso – commenta l’avvocato Lipera – evidenzia una serie di problematiche: dalla gestione della sicurezza all’interno delle scuole alla difficoltà delle istituzioni nel considerare i desideri e il benessere psicologico dei minori. Il piccolo ha manifestato la ferrea volontà di continuare a vivere con la madre, ma non è stata mai assecondata né dalle istituzioni preposte né dalla scuola che frequenta. La vicenda è ora al centro del dibattito pubblico e sarà compito della giustizia fornire risposte chiare e azioni concrete per evitare che simili episodi possano ripetersi in futuro».