Catania – Scenario sempre più complicato, quello della raccolta rifiuti in città, sul filo dei pochissimi giorni che separano dall’ennesima “ora della verità” (per l’esattezza la quarta) fissata per mercoledì, quando si saprà se vi è stavolta qualche impresa interessata a concorrere per il famigerato appalto settennale da 350 milioni attorno a cui ruotano una serie di problematiche, polemiche e grane giudiziarie che hanno scatenato la bufera all’interno della direzione Ecologia del Comune; e sul filo anche di un servizio che continua a funzionare poco e male, e a evidenziare ieri per l’ennesima volta criticità nell’area del porta a porta, mentre la Regione con la recente ordinanza ha chiesto ai Comuni con percentuali modeste di differenziata, e tra questi “brilla” Catania al di sotto del 10%, di mettersi in riga riorganizzando servizio e controlli, e arrivare comunque al 35% entro il 31 maggio.
«Non potremmo mai raggiungere questa percentuale in un mese e mezzo – ammette l’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata – inoltre non sapremmo dove mettere il restante 30% dei rifiuti, se in base all’ordinanza potremo conferire in discarica solo il 70%, in caso di mancato obiettivo».
Una incognita in più, con l’unica certezza che quel 35% sarà davvero lontano e irraggiungibile anche il 31 maggio, virgola più virgola meno, mentre comunque si sta provando a ricorrere a delle contromisure d’emergenza, che saranno martedì al centro di un incontro tra D’Agata e i tecnici della Srr dell’area metropolitana.
Intanto potrebbe avere degli strascichi l’ennesimo disservizio registrato nella notte di venerdì nell’area del porta a porta, su cui il Comune vuole vederci chiaro. L’assessore D’Agata ha annunciato «azioni disciplinari dopo un’inchiesta interna» dopo le numerose risposte negative degli autisti in reperibilità dei mezzi comunali. Il loro mancato impiego – fa rilevare il Comune – ha impedito di rimediare ai problemi verificatisi la notte di venerdì nella raccolta porta a porta della plastica. «Stamattina (ieri, ndr) alcune zone della città si sono svegliate sporche – ha detto D’Agata – e la situazione è stata aggravata dal forte vento che ha spostato i contenitori con la plastica, raccolta appunto il venerdì. Abbiamo immediatamente cercato una soluzione telefonando al personale comunale in reperibilità, ma abbiamo avuto risposte negative, spesso con scuse banali. Ricordo che il fatto di essere di reperibilità viene pagato a parte. Per questo motivo abbiamo immediatamente avviato un monitoraggio sul lavoro dei dipendenti per accertare innanzitutto se siano giustificate o meno le assenze. Dopo l’inchiesta interna, valuteremo le azioni disciplinari anche nei confronti di chi, pur essendo di reperibilità, non si è presentato al lavoro: nessuno deve permettersi di far mancare un servizio pubblico ai cittadini». D’Agata ha anche spiegato che i problemi verificatisi la notte scorsa nella raccolta differenziata hanno comunque varie cause e tra queste la mancata proroga del noleggio di alcuni mezzi a causa anche dei ritardi legati a questioni burocratiche. «Già da domani – ha detto l’assessore – il nuovo direttore dell’Ecologia, Pietro Belfiore, dovrebbe far ripartire il servizio di noleggio. Vanno inoltre risolti alcuni problemi di personale e anche sul fronte della ditta che si occupa dello spazzamento e della raccolta dei rifiuti, visto che anche in questo settore si sono verificate delle criticità la notte di venerdì».
L’assessore D’Agata accenna anche a «qualcosa di non chiaro che sta avvenendo», e la scorsa notte, con il direttore dell’Ecologia Belfiore, ha accompagnato i sorveglianti «in un giro per la città per verificare di persona cosa avviene e riferire al sindaco Enzo Bianco». Quello dei rifiuti è adesso più che mai un nervo “scoperto”, che come è facile prevedere continuerà a scatenare valanghe di polemiche, in una primavera surriscaldata dall’appuntamento elettorale e in una estate bollente anche per le temperature, che rendono del tutto sconsigliabile lasciare i rifiuti in strada o nei cassonetti.