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Catania, così Forzese e Nicotra procacciavano voti anche per le prossime Comunali

Di Redazione |

CATANIA – Fascicoli scomparsi, richieste di sanzioni annullate, rateizzazioni al minino in cambio non di soldi, ma di favori: voti dagli imprenditori aiutati, e un soccorso politico alla Regione per ottenere promozioni o assunzioni in strutture pubbliche. E’ quanto emerso dall’inchiesta ‘Black Job’ della Procura di Catania su indagini della guardia di finanza sull’Ispettorato del Lavoro di Catania che ha portato agli arresti domiciliari tra gli altri l’ex deputato regionale dei centristi Marco Forzese, 55 anni, l’ex consigliere comunale di Fi Antonino Nicotra, 59 anni. 

Alle ultime consultazioni regionali Marco Lucio Forzese, 53 anni, candidato nel collegio di Catania come capo della Lista n° 3 (Alternativa Popolare Centristi x Micari) ottenne 7.585 voti. Un risultato di rilievo sul piano personale che non fu però sufficiente a garantirgli un posto in “Assemblea” a causa del mancato raggiungimento del quorum di lista su base regionale del 5%. Poco meno di mille voti in meno rispetto al 2012 quando, allora, le 8.258 preferenze raccolte gli consegnarono invece uno scranno a palazzo dei Normanni.

In entrambe le consultazioni, Forzese, risultò (nel 2012 con l’Udc – Unione di Centro) al primo posto per consensi tra i candidati della lista di appartenenza a Castel Di Iudica (in provincia di Catania) quarto per numero di voti tra tutti i candidati in assoluto di quel Comune. Risultato bissato anche alle recenti Regionali, anzi, migliorato sul piano personale in quel Comune, dove quasi triplicò i suoi numeri. Eppure, si legge nelle carte dell’inchiesta che lo vede indagato insieme a un altro esponente politico, l’ex consigliere comunale di Catania, Antonino Nicotra, 59 anni (anche lui ai domiciliari) Forzese non risiede lì, ma a Castel di Iudica è ben appoggiato.

Il suo «grande elettore», come lo definisce egli stesso è Salvatore Calderaro, 37 anni, altro indagato interdetto dalle funzioni per dodici mesi. Gestore di un’attività commerciale in quel Comune, Forzese si fida di Calderaro e a lui si appoggia spesso e volentieri. Forzese, per esempio, il 16 Novembre del 2017, in una conversazione telefonica invita Calderaro a partecipare a una cena ristretta con l’on. Pierferdinando Casini: «… Vedi che riservatamente, domani, c’è una cena con Casini… saremo una ventina di persone… non di più, se ti organizzi e glielo dici solamente a un amico… consigliere comunale».

In un’altra ambientale dello stesso giorno chiede a Calderaro se vale la pena vedersi e perdere un po’ di tempo con Antonio Sindone (presidente del Consiglio comunale di Castel di Iudica) che è in viaggio verso Catania per incontrarlo. Calderaro gli risponde di si, specificando e confermando il ruolo di referente del Forzese al Comune.

In un’altra intercettazione del 1° Marzo scorso, qualche giorno prima delle consultazioni nazionali per il rinnovo dei due rami del Parlamento, Forzese viene chiamato dall’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, che a lui chiede un intervento su Castel di Iudica, facendo riferimento anche a Calderaro. L’ex Governatore chiede a Forzese di “stringere” in quel Comune, considerato che i suoi referenti probabilmente non sarebbero così affidabili e certi. Forzese chiama lo stesso giorno il fidato Calderaro, preannunciandogli che entro una mezz’ora gli avrebbe passato al telefono proprio Lombardo.

Forzese parla spesso con Amich, che punta a un incarico regionale. Il direttore viene rassicurato dall’esponente politico che lo invita ad un incontro politico del febbraio scorso in cui ci saranno – dice – l’assessore Ruggero Razza e Raffaele Stancanelli: «Faccio un incontro con i nostri candidati del centrodestra e avrei il piacere che tu potessi esserci… è una cosa importante, viene anche Lombardo».

In un’altra intercettazione Amich informa per telefono la sua compagna che Forzese lo ha segnalato al presidente Musumeci per fargli avere un incontro a Palermo: «Gli ho fatto il tuo nome… domani che vedi Razza per la firma del protocollo… diglielo di questa cosa che tu hai già chiesto l’appuntamento»

Anche Antonino Nicotra avrebbe promesso appoggio ad Amich, forte dei suoi appoggi all’interno della coalizione. In una conversazione del novembre scorso disse ad Amich: «…i contatti ce li abbiamo buoni, buoni, buoni con questo governo. Salvo Pogliese si è sbuttanato per lui (Musumeci ndr) quando ancora Forza Italia tentennava sul presidente… per cui Musumeci gli deve dare conto e soddisfazione… a Catanoso e a Salvo Pogliese».

Dalle carte dell’inchiesta non emerge alcun coinvolgimento dei politici citati. Il Gip scrive su Nicotra e Forzese: «i due anche se non ricoprono cariche attuali sono risultati attivi nel coltivare clientele e crediti politici anche in previsione delle imminenti elezioni comunali di Catania. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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