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Catania, centro fecondazione entro fine mese al Garibaldi Nesima

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Entro la fine del mese, il Garibaldi Nesima avrà un moderno centro di procreazione assistita di I, II e III livello. Il 9 gennaio il direttore generale dell’Arnas, Giorgio Santonocito ha firmato la delibera di attivazione del centro Pma. Nel documento si legge che «visto il Dds n. 2588 del 22 dicembre 2016, con il quale ai sensi del DA 8 luglio 2013 n. 1319 il direttore generale del Garibaldi è autorizzato all’esercizio presso il Garibaldi di Nesima, delle attività connesse alla procreazione assistita di primo, secondo e terzo livello, precisando che il responsabile delle attività cliniche riconducibili alle metodiche di Pma della struttura è il dott. Giuseppe Ettore, specialista in Ginecologia e Ostetricia».

Si tratta del primario del reparto di Ginecologia dell’Ospedale, che guiderà uno staff che al momento si avvarrà soltanto di un ginecologo interno, perché il secondo professionista previsto per le attività di screening e attività connesse, verrà fuori tra qualche mese attraverso la sentenza del Tar che lo scorso 12 gennaio è intervenuto sul ricorso presenta da un medico ginecologo esterno.

La notizia della imminente apertura del reparto, che dovrebbe essere inaugurato alla presenza dell’assessore regionale Baldo Gucciardi e del sindaco Enzo Bianco, è importante soprattutto per tutte quelle centinaia di coppie sterili siciliane che fino a questo momento, per una vistosa assenza di attività pubblica, sono state costrette a emigrare altrove, oppure a rivolgersi ai centri privati con notevole dispendio di risorse.

Ora che anche nei «Lea» disposti dal ministro Lorenzin la fecondazione assistita è diventata esente, l’imminente apertura di un centro che avrà macchinari di ultima generazione e delle attività correlate alle prime visite, verrà senz’altro accolta con grande soddisfazione.

Il problema di fondo, a questo punto, non saranno i locali del nuovo reparto, peraltro spaziosi e molto accoglienti, ma la quantità del personale dedicato. Sarà soltanto il tempo a dire se il nuovo centro di procreazione di Nesima riuscirà a raggiungere livelli soddisfacenti di prestazioni per la crescente domanda.

Va ricordato, tanto per non andare molto indietro nel tempo, che ai tempi del governatorato Lombardo era in piena attività sempre al Garibaldi, ma in quello «Centro» una equipe di alta specializzazione che operava nella fecondazione assistita con risultati più che soddisfacenti. La squadra, diretta dal prof. Giancarlo D’Agata riuscì per anni a raggiungere anche le oltre 250 prestazioni l’anno con grande soddisfazione per le coppie che si erano rivolte al centro pubblico. Poi, non si sa bene per quali improvvise motivazioni, il reparto venne chiuso su disposizione dell’allora assessore regionale che decretò al contempo l’apertura di un moderno centro al Policlinico che per anni, però, non è riuscito a raggiungere risultati soddisfacenti, provocando anche la protesta di numerose coppie che manifestarono il loro disappunto con proteste e prese di posizione anche su internet.

Allora al Garibaldi col professore D’Agata vi lavoravano tra gli altri il prof. Enzo Vicari, i ginecologi Carlo Torrisi e Sabatino Dinoto, esperti di Pma di II livello e l’embriologa Nancy Burrello.

al PoliclinicoNel 2014 la protesta delle coppie

La notizia era trapelata nel novembre 2014: «Da un anno il centro di Procreazione assistita del Policlinico sarebbe senza la biologa il cui contratto, scaduto nel 2013, non sarebbe stato rinnovato». La notizia era trapelata al termine di un incontro tra una delegazione di coppie in cura e la direzione sanitaria dell’azienda. Fu così allora che venne fuori la notizia che il centro di Fecondazione di fatto era fermo. Le coppie avevano deciso di riunirsi in un comitato per chiedere alla dirigenza chiarezza sull’iter. Dai dati del registro nazionale sugli interventi il «centro di riproduzione» avrebbe effettuato nel 2011, anno di apertura, 91 «Iui» e nessuna Fivet o Ics, mentre nel 2012 avrebbe praticato 125 «Iui» e 17 «Fivet».

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