Catania – Giornata “nerissima” ieri per il “front office” di Sidra, gli sportelli aperti al pubblico dell’azienda partecipata dal Comune che gestisce il servizio idrico in città. Sia chi ha ricevuto le bollette di conguaglio prima di Ferragosto e chi subito dopo, in una specie di amara sorpresa al rientro dalle ferie, sta confluendo senza soluzione di continuità agli sportelli di via Vagliasindi negli orari di apertura al pubblico. Che ricordiamo essere dalle 8 alle 12.30 e martedì e giovedì anche dalle 14.40 alle 16.10. Uffici che, tra l’altro, ieri per tutta la giornata sono rimasti senza aria condizionata per i tanti utenti che li hanno assediati, alcuni sopraggiunti con i propri figli, bimbi tanto piccoli quanto inconsapevoli dei tempi di attesa che avrebbero dovuto sopportare. Tante le donne con caratteristici ventagli per tentare di placare nervosismo e “calura”.
«Ma il sindaco Salvo Pogliese non dice niente?», è stata una delle richieste più frequenti. Perché i cittadini, inaspettatamente, hanno dimostrato di conoscere le recenti vicissitudini della partecipata del Comune, conoscono il nome del presidente Antonio Vitale. Ma inevitabilmente finiscono per appellarsi al primo cittadino, in considerazione della decadenza del Cda. E il sindaco, pur interpellato da noi già ieri pomeriggio, non ha ancora risposto in merito. Né a noi né ai cittadini. Dai presenti al front office Sidra si sono alternati toni più o meno minacciosi sulle richieste che avrebbero avanzato ai quattro operatori sommersi dal lavoro: toni a tratti esasperati proprio per cercare di capire le ragioni delle bollette da pagare; sia quelle da 150-200 euro sia a maggior ragione quelle che sono schizzate anche alla fantasmagorica cifra di 6 mila euro.
Ieri i quartieri maggiormente rappresentati negli uffici di Sidra sono stati San Giorgio, San Leone e Cibali.
«Ma lei per caso ha un’attività?», chiediamo nel pomeriggio, verso l’orario di chiusura degli uffici, alla malcapitata con la bolletta da 6 mila euro. Lo facciamo proprio mentre è alle prese con l’addetto alla vigilanza. Una giovane guardia giurata diventata ormai e suo malgrado il “sostituto” del totem per le prenotazioni dei turni. Significativo lo scarno foglio appiccicato con lo scotch e il messaggio “Totem chiuso!”. «No! Siamo una famiglia – risponde lei con una semplicità che disarma – abito in una traversa del viale Rapisardi. Non posso credere che dobbiamo pagare una cifra simile! Devono spiegarci perché dovremmo pagare così tanto, ma come hanno fatto i calcoli?». E anche quando si arriva a cifre in bolletta di 200 euro le reazioni sono le stesse: «Abbiamo sempre pagato puntualmente – è la premessa della maggior parte delle persone presenti – forse non capiscono che un reddito medio impedisce a una famiglia di spendere 200 euro solo per l’acqua, anche perché poi ci sono gas, luce, il cibo, gli imprevisti!».
«Non capiamo davvero le tempistiche dell’invio delle bollette – spiega una signora in attesa da almeno due ore, residente a San Giorgio – a luglio siamo rimasti una settimana senz’acqua, a 40 gradi, e “loro” di questo non si sono certo preoccupati. Anzi, hanno approfittato per inviare le bollette con scadenza, tra l’altro, a pochissimi giorni. Proprio Sidra tempo fa ci ha comunicato che mancavano i letturisti, e noi siamo venuti periodicamente a comunicare le letture proprio per evitare disguidi». Ieri a sportelli ampiamente chiusi è proseguito il lavoro degli addetti Sidra, con lo sdegno degli utenti che hanno ottenuto la rateizzazione. E una richiesta su tutte, da parte degli utenti: «Sindaco, se ci sei batti un colpo».