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Catania, atti persecutori nei confronti dell’ex: in carcere il 45enne scampato ad un agguato
La vittima, ora ritenuta "carnefice", ha riportato ferite all'addome e alle gambe
COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATAFinisce in carcere per atti persecutori nei confronti dell’ex convivente il 45enne, Piero Rapisarda, che è stato ferito nella sparatoria registrata lo scorso 2 marzo in via Sabato Martelli Castaldi. L’indagine è stata avviata dopo l’episodio di sangue per il quale sono indagate due persone, padre e figlio di 50 e 25 anni.
La vittima dell’agguato ha riportato ferite di arma da fuoco all’addome e agli arti inferiori. Per lui adesso il provvedimento restrittivo emesso dal gip del tribunale di Catania e notificato dalla polizia a cui sono state affidate le indagini della Procura.
La ricostruzione del tentato omicidio
All’inizio di marzo ci doveva essere un incontro chiarificatore tra i due “pistoleri” e il 45enne rimasto ferito. Obiettivo del “faccia a faccia” quello di porre fine ad alcune azioni ritenute offensive dai due indagati nei confronti della mamma del 25enne. La donna, che aveva interrotto da tempo la relazione con il padre del figlio, avrebbe avuto un rapporto sentimentale (anche questo finito) con la vittima. E pare che quest’ultimo da quando era tornato in libertà – è stato arrestato nell’operazione Skanderbeg per droga – avrebbe assunto atteggiamenti non proprio consoni nei confronti dell’ex compagna. Il figlio, spalleggiato dal padre, sarebbe quindi intervenuto a difesa della madre e avrebbe quindi chiesto conto e ragione al 45enne. La discussione, poi, sarebbe degenerata. Il 50enne, che si era portato dietro la pistola calibro 9, avrebbe quindi deciso di estrarla e usarla.