Catania – Ancora interventi dei sindacati su Poste italiane e sui disagi che in questo momento storico contrassegnato dalla pandemia gli utenti e gli stessi impiegati sono costretti a vivere soprattutto per il sovraffollamento che si determina in alcune filiali.
L’ultimo intervento in ordine di tempo è perentorio: «Poste Italiane attivi tutti gli sportelli chiusi, aumenti il personale disponibile e disponga la vigilanza esterna, a presidio di tutti gli Uffici Postali». Lo hanno ribadito qualche giorno addietro le segreterie generali provinciali della Cisl e della Slp Cisl, della Failp Cisal e della Confsal Com, che hanno partecipato, in modalità videoconferenza, all’incontro richiesto in Prefettura, a Catania, sul tema degli assembramenti incontrollati degli utenti negli Uffici postali presenti nel territorio etneo. «Quanto successo in questi ultimi giorni – affermano i segretari generali provincali Maurizio Attanasio (Cisl), Salvo Di Grazia (Slp Cisl), Luciano Grillo (Failp Cisal) e Salvo Pappalardo (Confsal Com) – mette in evidenza come gli assembramenti incontrollati si ripercuotano sui lavoratori postali, non soltanto perché procurano loro estremo disagio nell’espletare i delicati compiti ai quali sono chiamati, ma anche a causa delle conseguenze dei litigi ormai quotidiani che nascono tra gli utenti, e si trascinano fino all’interno dell’ufficio postale.
«Ringraziamo la Prefettura per la sensibilità e la tempestività con cui ha risposto al nostro grido d’allarme – aggiungono i rappresentanti delle varie sigle sindacali – e per aver condiviso le nostre forti preoccupazioni anche in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Siamo oltremodo preoccupati, infatti, per la salute e la sicurezza dei lavoratori postali, i quali in questo periodo sono esposti anche all’alto rischio del contagio epidemico e non possono certe mettere a rischio persino la propria incolumità fisica per il degenerare di tali litigi che rischiano di sfociare non di rado in vere e proprie risse». Secondo i segretari generali provinciali di Cisl, Slp Cisl, Failp Cisal e Confsal Com, infatti, «i lavoratori postali, in assenza di una figura che possa gestire l’ordine dei turni all’esterno degli Uffici, come spesso è avvenuto, sono fatti oggetto di improperi anche cruenti da parte della clientela in attesa». «Siamo altresì consapevoli – continua la nota dei sindacati – che nelle more di un maggiore coinvolgimento delle forze dell’ordine, compatibilmente però alle scarse risorse di cui queste dispongono, debbano essere assunti da Poste Italiane precisi impegni».
«Accanto alla riapertura degli uffici ancora chiusi e all’aumento del personale allo sportello, anche riattivando i doppi turni, misure necessarie per spalmare più funzionalmente i flussi degli utenti – ribadiscono Attanasio, Di Grazia, Grillo e Pappalardo – riteniamo indispensabile la presenza di una figura esterna, individuata nel vigilante privato, a presidio di tutti gli uffici postali. Una tale figura potrà fungere da unico deterrente efficace, nell’interesse non solo dei lavoratori ma anche della cittadinanza e del rispettoso mantenimento dell’ordine pubblico nelle vicinanze degli stessi uffici postali». Al termine dell’incontro, intanto, le parti hanno convenuto di mantenere aperto il tavolo prefettizio del confronto e quindi di tenere viva la questione auspicando, al prossimo appuntamento, che non dovrà essere molto in là da venire visto che l’emergenza pandemica non sembra prossima al rientro, la presenza degli organi aziendali. «Continueremo nell’azione di denuncia, anche attraverso i media – concludono nella loro nota i rappresentanti sindacali – rispetto ai temi trattati convinti che il mantenimento della sicurezza del luogo di lavoro è un obbligo a cui l’azienda non può e non deve sottrarsi».