Dolori acuti all’addome, un vistoso dimagrimento, vomito frequente. Questi i sintomi che hanno portato una donna di 64 anni di Catania a recarsi più volte in Pronto soccorso nell’arco di un paio di mesi: le sono stati diagnosticati dei calcoli alla colecisti. Dimessa, ancora sintomatica e senza terapie specifiche, ha cercato di approfondire presso il laboratorio privato Medisan. Lì ha trovato il professor Roberto Fiaccavento, noto gastroenterologo per anni all’ospedale Garibaldi, che riconoscendo l’urgenza ha subito sottoposto la donna a una gastroscopia. Scoprendo qualcosa di rarissimo: un grosso calcolo ostruiva completamente il piloro, lo sbocco tra lo stomaco e l’intestino. Fiaccavento, responsabile Scientifico e organizzativo del Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva della struttura insieme alla sua equipe hanno quindi dato risposta al motivo per cui la paziente non riusciva di fatto ad alimentarsi: la cosiddetta “sindrome di Bouveret”.
La patologia, dovuta alla perforazione spontanea della colecisti con la migrazione del calcolo dentro il duodeno che risalito nell’intestino ha creato l’ostruzione del piloro e quindi impedito il transito gastrico e con la fusione della colecisti stessa con il duodeno. E se non diagnosticata per tempo, può anche causare la morte. La donna è stata subito inviata al Pronto soccorso dell’Ospedale Garibaldi di Catania dove il caso è stato risolto in Gastroenterologia utilizzando un tipo di laser particolare di competenza ospedaliera dell’Unità di Urologia.
Come spiega il dottor Cristian Fioriglio, Biologo e portavoce di Medisan, si tratta di una patologia rarissima «200 casi in 50 anni. Siamo riusciti però, grazie al professor Fiaccavento che ci onora della sua professionalità, a risolvere questa situazione. All’ospedale Garibaldi si è poi intervenuto con un sistema solitamente usato per i calcoli renali, un “bombardamento” durato oltre tre ore che ha permesso di non operare con un intervento chirurgico la paziente, con tutte le conseguenze di degenza e possibili complicazioni del caso». La donna sta bene e ha acconsentito a inviare una sua foto con l’equipe medica. «Il nostro poliambulatorio – prosegue Fioriglio – conferma quindi di essere ormai da diversi anni una realtà a Catania nell’ambito della sanità privata, non solo per la gastroenterologia, ma anche per molte altre discipline mediche avvalorate dalla presenza di operatori di alto profilo professionale. Quanto avvenuto in occasione di questo caso clinico è un felice esempio di ottima collaborazione tra il privato e la struttura pubblica sanitaria. Collaborazione che ci auguriamo sia sempre presente a garanzia della salute dei cittadini»