“Il confronto tenutosi oggi in Prefettura a Catania è servito a farci comprendere che serve la proclamazione di uno Stato di emergenza regolato dalla legge. La situazione che ci è stata prospettata dall’assessora regionale Baglieri, ci fa propendere per una scelta radicale, analoga a quella già fatta in Campania. Il rischio che tra due mesi ci si ritrovi in condizioni peggiori di quelle attuali è concreto”.
La pensano così i segretari generali di Cgil e Cisl di Catania, Carmelo De Caudo e Maurizio Attanasio, che oggi hanno accettato l’invito della prefetta Maria Carmela Librizzi esteso a tutte le sigle sindacali confederali. Presente la SRR Catania Area Metropolitana, ossia la società consortile per azioni che si occupa del servizio di gestione integrata, il sindaco di Catania facente funzioni, Bonaccorsi, l’assessore comunale all’Ecologia, Barresi, l’ assessora regionale Baglieri (in collegamento video), il presidente di Confindustria Antonello Biriaco, Riccardo Galimberti in rappresentanza della Camera di commercio, la deputata nazionale Laura Paxia, le rappresentanze dei consumatori.
“A fronte della chiusura di ben due discariche del territorio abbiamo la possibilità di conferire i nostri rifiuti altrove, ma per soli due mesi, così come ci è stato comunicato da Baglieri. Tanto infatti dovrebbe durare la disponibilità delle nuove discariche che si sono dichiarate pronte a ricevere i nostri rifiuti – sottolineano i due segretari-. È di certo un tempo insufficiente per riorganizzare la raccolta.
Subito dopo scatterà l’opzione di trasferimento all’estero. A quel punto il già dichiarato aumento del 18% da parte del Comune, della tassa rifiuti a carico dei cittadini, potrebbe lievitare ulteriormente. Pensiamo perciò che qualunque soluzione d’emergenza abbia senso solo se venga considerata tale. Catania ha oltrepassato persino questo stadio, e il caos rifiuti si sta rivelando il risultato dell’ incancrenimento dell’intero sistema; una cosa ben più grave di una criticità momentanea. Ecco perché riteniamo necessario imprimere una svolta profonda alla vicenda. Servono rimedi imponenti e definitivi, e una differenziazione nell’agire; serve dunque un intervento immediato che assicuri la raccolta e un altro che offra una soluzione definitiva al problema. Serve anche comprendere che se oggi raccogliamo questi risultati è perché non si è mai affrontato adeguatamente e nel concreto il tema dei rifiuti. Ma la salute pubblica è in pericolo e i turisti ci guardano increduli. Ringraziamo dunque il prefetto per questa importante possibilità di confronto. Intanto è necessario farsi coraggio e guardare con lucidità a cosa succederà tra due mesi, in piena stagione estiva. È il momento di farci aiutare”.
"Catania e la Sicilia scontano adesso come in passato, e purtroppo ancora chissà quanto in futuro, la mancanza di un Piano rifiuti della Regione. Non un testo qualsiasi, che peraltro sarebbe stato messo in discussione dalla stessa Commissione europea. Ma un Piano che sappia finalmente offrire una concreta alternativa al discutibilissimo sistema delle discariche", afferma invece la segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli, anche lei presente alla riunione in prefettura. Enza Meli aggiunge: "Anche questa legislatura all'Ars sta finendo così. Senza che sia stata risolta una delle criticità più inquietanti per il nostro territorio e la nostra Isola. A ciascuno il suo, comunque: l'amministrazione cittadina, dopo il caos-appalti che la Uil aveva contestato nel merito anni addietro suscitando la risentita reazione dell'ex assessore all'Igiene ambientale, provveda oggi a intensificare i controlli. Non è tempo di facili populismi. Chi sbaglia, paghi. È il caso, ad esempio, dei pendolari dell'indifferenziata che lontano da casa conferiscono di tutto e di più. Approfittando del fatto che a Catania non si è riusciti ancora neppure a far partire in modo uniforme la raccolta differenziata!".