Catania
Caos Gioeni, tornaindietro inadeguato Allo studio una “risagomatura”
Il fatto è che nemmeno questo intervento – al di là dei tempi – dà le garanzie e le certezze che gli automobilisti invocano disperatamente quando attraversano, oppure evitano anche a costo di enormi giri, la trappola del nodo Gioeni. Le incognite anzi non mancano, al di là della previsione dei tecnici del Comune, che stimano un alleggerimento tra il 15 e il 20 per cento dei flussi di traffico che confluiscono sul tornaindietro davanti alla chiesa Madonna di Lourdes, un po’ l’epicentro di questo grande groviglio. Qualche difficoltà, e speriamo non più di qualcuna, potrebbe esserci nel punto d’uscita della bretella, tra via Vincenzo Giuffrida e la stretta via dei Salesiani, a fronte di un nuovo flusso di traffico. Ma oggi l’urgenza è il nodo Gioeni, trovare qui delle contromisure idonee a mettere sotto controllo la situazione.
E dunque – al di là del sottopasso che non si farà perché espone a troppi rischi e disagi, o della riflessione provocazione fatta su queste pagine su un ponte “militare” – sotto osservazione è al momento l’area critica del tornaindietro davanti alla chiesa e agli ingressi del giornale e della clinica San Francesco. Proprio qui, la scorsa settimana, si è svolto un sopralluogo da parte dell’assessore alla Viabilità Rosario D’Agata con alcuni tecnici del Comune, per considerare sul posto alcune eventuali contromisure, che a brevissima scadenza saranno illustrate nel dettaglio al sindaco Bianco. Una delle ipotesi sarebbe di “prolungare” lo spartitraffico del tornaindietro, nel tentativo di rendere l’inversione meno difficoltosa, attenuando l’intersezione tra gli automobilisti che svoltano in direzione Nesima e quelli che provengono da Ognina. Una misura che punta a ricavare anche il metro in più per una curvatura meno problematica, e che certo dovrà eventualmente contemperarsi con uno standard e una percezione di sicurezza per i pedoni che in questo tratto e sull’intero nodo Gioeni è notevolmente diminuita dopo la demolizione del cavalcavia. Tra le ipotesi allo studio, lontano dal nodo ma utilissima, ci sarebbe d’intesa con l’Anas l’utilizzo della rampa di sicurezza per i camion, in disuso al viale Mediterraneo (dall’apertura della tangenziale), a 700 metri dall’uscita Catania est, che collegherebbe con la via de La Salle e il viale della Costituzione, ed è anche affiancata da una bretella in discesa anch’essa in disuso per il collegamento tra Canalicchio e viale Mediterraneo. Si creerebbe così da Canalicchio un’altra opzione per l’accesso in città e un collegamento con lo svincolo di via Giuffrida senza gravare su circonvallazione e nodo Gioeni.
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