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Caltagirone, la centrale idrica di Maguli passa ai Comuni

Di Fabio Russello |

CALTAGIRONE. Nuovo corso nella gestione della centrale idrica di Maguli, in territorio di Vizzini, affidata ai Comuni della zona. Oggi assicura una portata media di poco meno di 70 litri d’acqua al secondo, così ripartiti: 42 litri al Comune di Caltagirone, 5 litri al Comune di Grammichele, 7 al Comune di Mazzarrone, 6 a quello di Licodia Eubea e 8,5 litri al secondo al Comune di Mineo. Ma i cinque Comuni contano, attraverso alcuni interventi, di aumentarne la portata, sino addirittura a raddoppiarla.

Ora è stata effettuata la consegna definitiva degli impianti dall’Eas – Ente acquedotti siciliani all’Ats – Associazione temporanea di scopo costituita dai 5 Comuni, nella cui materiale disponibilità sono, quindi, passati: le condotte di adduzione al Comune di Caltagirone (con le diramazioni per i Comuni di Grammichele e Mazzarrone) e a quelli di Licodia Eubea e Mineo; la centrale di rilancio; 6 pozzi in funzione; 3 pozzi non in esercizio; i serbatoi di Timpasecca e Maguli, le varie apparecchiature e cabine elettriche e la casa di guardiania.

Queste le quote assegnate a ciascun Comune: il 40 per cento a Caltagirone (che ha quindi rinunciato a parte delle quote che gli sarebbero spettate in ragione di un computo proporzionato al numero degli abitanti) e il 15 per cento a testa agli altri quattro. “L’obiettivo prioritario della nostra azione congiunta – afferma il sindaco di Caltagirone, Gino Ioppolo – è la manutenzione dei pozzi, per ridurre il più possibile le perdite del prezioso liquido e assicurarne in quantità crescenti alle nostre comunità”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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