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Caldo e blackout, Musumeci a Catania: «I cavi interrati non hanno resistito al calore. Ancora due giorni difficili»

Il ministro della Protezione civile ha preso parte ad un contro in prefettura per fare il punto sulle diverse emergenze che in questi giorni hanno colpito la città

Di Redazione |

«È un momento di particolare difficoltà per Catania, anche per la concomitante e perdurante chiusura dell’aeroporto. Passata la emergenza di questi giorni, dovremo tutti metterci attorno a un tavolo per rendere conto ognuno delle proprie condotte commissive e omissive e lavorare affinché simili crisi non debbano più ripetersi». Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci ha partecipato ad un incontro in prefettura a Catania, dove da giorni, in molti quartieri, manca luce e acqua causato da gran caldo.

«Altri due giorni saranno difficili: oggi e domani, anche da domani pomeriggio il nostro servizio meteo prevede un leggero miglioramento con un vento di maestrale che dovrebbe aiutare a ridurre la temperatura, facendola scendere da 45 a 35 gradi e questo secondo l’Enel può consentire di completare i lavori», ha aggiunto il ministro catanese.

«Particolare attenzione è stata riservata ai presidi ospedalieri, agli istituti carcerari e alle famiglie che vivono particolari disagi. Sono stati allertati i servizi socio-assistenziali e sanitari e abbiamo chiesto una maggiore dotazione di gruppi elettrogeni. Per evitare il ripetersi di tale assurda situazione, l’Enel provvederà ad investire nei prossimi due anni 412 milioni di euro del Pnrr per il potenziamento e l’adeguamento della rete elettrica».

«Stiamo pagando da un lato il cambiamento climatico, al quale già da qualche anno avremmo dovuto guardare con maggiore attenzione, dall’altro lato un’infrastruttura che non appare assolutamente adeguata al nuovo contesto», ha quindi spiegato Musumeci. Ai lavori hanno partecipato anche i capi dipartimento nazionale e regionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e Salvo Cocina, il sindaco Enrico Trantino e la prefetta Maria Carmela Librizzi.Musumeci ha spiegato che «l’eccessivo calore ha determinato un’incapacità di resistenza al calore dei cavi interrati» e che «oltre cinquecento tra tecnici e operai sono al lavoro» per fare fronte all’emergenza.

L’emergenza energia elettrica dovuta al caldo «non riguarda soltanto Catania, ma tutto il Paese», perché «parliamo da tempo di cambiamento climatico e siamo stati un poco refrattari, convinti che si trattasse soltanto di un fatto contingente», e, invece, «la tropicalizzazione del clima è arrivata anche in Italia e diquesto dobbiamo prendere atto».

Anche il responsabile del Dipartimento regionale di Protezione civile, Salvo Cocina ha ricordato le indicazioni fornite ai sindaci dei Comuni siciliani per fronteggiare l’emergenza caldo e blackout. «Ci preoccupano molto i prossimi giorni, anche perché se tra mercoledì e giovedì le temperature si mantenessero ancora alte, si potrebbero creare altri distacchi. Abbiamo indicato ai sindaci di istituire dei luoghi freschi, di aprire i Coc per la popolazione fragole come hanno fatto ad esempio Catania ed Acireale». «Mentre eravamo impegnati sulla emergenza incendio aeroporto – ha aggiunto – da giovedì si è posta su questa emergenza sui distacchi Enel per via del persistere di queste alte temperature che ci preoccupano per i prossimi giorni. Abbiamo messo insieme i sindaci e raccolto le segnalazioni con un coordinamento unico. Diamo atto a Enel di essere intervenuta, ma il loro sforzo non è bastato tanto da spingere il presidente della Regione a chiedere l’intervento dell’amministratore delegato che oggi ha inviato 150 unità di personale e tecnici da altre parti d’Italia e altre 4 power station».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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