CATANIA – Beni per un valore stimato in circa 400 mila euro sono stati confiscati dalla Polizia di Stato a Catania con un decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale etneo ad Antonino Quaceci, di 50 anni, detenuto, e al figlio Salvatore, di 28, anch’egli detenuto, considerati affiliati al clan Santangelo, articolazione del clan Santapaola-Ercolano operante ad Adrano, Paternò e Biancavilla. I due sono rispettivamente genero e nipote di Alfio Santangelo, 67 anni, inteso «ù Taccuni», in atto detenuto, capo del clan. I beni confiscati sono una società di capitali e la relativa azienda di vendita e noleggio auto con sede ad Adrano e un’autovettura. Insieme con la confisca, il Tribunale ha disposto, nei confronti di Antonino Quaceci l’aggravamento della misura di prevenzione della sorveglianza speciale per un altro anno, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza. Inoltre, a carico del figlio è stata applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per tre anni.
Secondo gli investigatori padre e figlio sono socialmente pericolosi e dediti a reati tra cui traffico di stupefacenti ed estorsioni. Inoltre è stata evidenziata la sproporzione tra i redditi formalmente dichiarati al fisco ed i beni acquistati e realizzati nel tempo.