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Appalti servizi sociali a Catania, 14 persone condannate per peculato

Di Redazione |

CATANIA – Quattordici imputati condannati per peculato a pene comprese tra quattro anni e nove anni e sei mesi di reclusione, e tre assoluzioni. E’ la sentenza della terza sezione penale del Tribunale di Catania nei confronti del coordinatore e di alcune delle commissioni del distretto socio-sanitario. Secondo l’accusa, tra il 2007 e il 2008, avrebbero «architettato un sistema per utilizzare fondi pubblici per vantaggi patrimoniali e consensi elettorali». Dall’indagine dei carabinieri del Nas sulla gestione degli appalti emersero presunte irregolarità come servizi mai attivati e ribassi delle gare omessi, lavori pagati ma non eseguiti e compensi superiori a componenti commissioni per mansioni non ordinarie.

Il Tribunale ha condannato Isaia Ubaldo Camerini (9 anni e 6 mesi di reclusione), Giuseppa Musumeci (5 anni e 6 mesi), Maria Teresa Cavalieri (6 anni e 6 mesi), Vincenza Lipani (6 anni e 3 mesi), Carmela Merola (5 anni e 6 mesi), Rosa Alba Vitali (4 anni e 3 mesi), Tiziana Ciaramidaro (4 anni e 3 mesi), Lucia Rosto (5 anni e 9 mesi), Rosario Marino (4 anni), Mari Rita Labisi (4 anni), Antonella Bonanno (4 anni), Carmelo Reale (4 anni e 3 mesi), Giuseppina De Martino (4 anni e 3 mesi) e Maria Brunetto (5 anni). Assolti perché «il fatto non sussiste» i legali rappresentanti delle cooperative sociali ‘Sturzò onlus, Nunzio Parrinello; “Socio Sanitaria”, Paolo Guglielmino; e “Muoversi per gli altri”, Angela Garaffo. Nell’inchiesta della Procura di Catania inizialmente erano 52 gli indagati, tra loro anche Raffaele Stancanelli nella qualità di ex assessore regionale alla Famiglia del governo Cuffaro, accusato di abuso d’ufficio, reato dichiarato prescritto dal Tribunale di Catania con la sentenza dell’11 febbraio del 2014.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA