MILANO – Sono state confermate anche in secondo grado a Milano le pene fino a 16 anni e 4 mesi di carcere ai 7 imputati nel processo d’appello con al centro un filone dell’inchiesta della Dda su presunte infiltrazioni della cosca catanese dei Laudani negli appalti della Lidl in Italia e della Securpolice, il consorzio di società responsabile pure della vigilanza anche per il Palazzo di giustizia milanese.
La seconda Corte d’Appello, che ha accolto la richiesta del sostituto pg Gaetano Santamaria, ha cosi ricalcato la sentenza di un anno fa. In particolare le condanne confermate sono i 16 anni e 4 mesi di carcere per l’imprenditore Luigi Alecci, considerato uno dei «promotori» dell’organizzazione criminale, insieme a Emanuele Micelotta e Giacomo Politi, che hanno preso entrambi 7 anni di reclusione. E poi gli 8 anni e 6 mesi di reclusione e i 5 anni e 6 mesi, per i fratelli Alessandro e Nicola Fazio, gli ex titolari della Securpolice, i 4 anni e 6 mesi per Alfonso Parlagreco, e i 8 anni e 6 mesi per Salvatore Di Mauro, ritenuto esponente della famiglia mafiosa. Confermata anche la provvisionale di 40 mila euro per il Comune di Milano. Le motivazioni saranno depositate in 90 giorni. Di certo la sentenza verrà impugnata.