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Alla vigilia della festa, ripulita la fontanella di Sant’Agata: «I vandali pagheranno»

Di Antonino Blandini |

CATANIA – La maniera migliore per annunciare la “festa d’agosto” di Sant’Agata e per dire no alla violenza cieca, al vandalismo che tocca anche la Patrona. Ieri pomeriggio, , vigilia della festa, nel corso di una sobria ma significativa cerimonia – alla quale hanno partecipato assieme a tanti cittadini l’arcivescovo mons. Salvatore Gristina, il direttore dell’Accademia di Belle Arti Virgilio Piccari, il presidente del comitato della festa di S. Agata Francesco Marano, il presidente onorario Luigi Maina e tanti altri esponenti della Chiesa catanese, della Municipalità e delle Associazioni Agatine – il sindaco Enzo Bianco, ha riconsegnato simbolicamente al metropolita e alla Città il monumento della Traslazione, su via Dusmet, chiamato semplicemente dai catanesi “La Fontanella di S.Agata” , la cui statua era stata deturpata con un gesto vergognoso da ignoti vandali.

Il sindaco ha sottolineato il particolare valore civico che l’atto, piccolo gesto riparatorio necessario e doveroso, dello scoprimento della dolcissima immagine di S.Agata, ha per tutti i catanesi, senza differenza di ceto sociale o altro, perché essa è un simbolo che unisce una città «ostinatamente, intimamente e profondamente legata alla sua Santa Patrona». «Quest’affetto verso S.Agata – ha ribadito Bianco con veemenza – è stato ignobilmente colpito da una mano ostinata e criminale. Io ho un solo desiderio: che questa mano sia scoperta e che paghi per quello che ha fatto, deturpando con un atto non di semplice violenza o di aggressività, l’immagine agatina vicinissima alla Cattedrale e all’Arcivescovado».

Il sindaco ha ringraziato, inoltre, l’équipe di restauratori dell’Accademia che si è fatta carico di quest’impegnativo lavoro e che ha voluto consegnare alla «città, che difende con fermezza le sue tradizioni e i suoi valori, un’immagine di una straordinaria bellezza verso la quale tutti noi sentiamo un sentimento profondo di devozione».

In apertura di cerimonia il direttore dell’Accademia di Belle Arti, Virgilio Piccari, aveva illustrato il programma di restauro effettuato, ma da completare con un terzo intervento entro settembre, ed ha citato i nomi di coloro che hanno alacremente lavorato per restituire la preziosa edicola votiva del 1621, che ricorda l’evento “fondante” del ritorno in patria delle reliquie della martire concittadina: i docenti Rocco Froiio e Antonella Foti e gli allievi Paola Ciappina, Roberta Tringali, Sara Albanese, Veronica fazio e Roberto Caccamo.

È così tornato ad essere visibile integralmente l’artistico monumento agatino che presentava la prima immagine di S.Agata che i naviganti, che approdavano a Catania, vedevano dal mare e dove appena sbarcati si ristoravano alla sua fontanella.

L’arcivescovo ha condiviso totalmente quanto espresso dal direttore delle Belle Arti e soprattutto dal sindaco riguardo lo sfregio irresponsabilmente compiuto: una totale mancanza di rispetto verso il profondo sentimento religioso della popolazione che non cessa mai di venerare la sua Patrona. Gristina ha espresso, poi, pieno compiacimento verso gli allievi dell’Accademia anche per il significato che assume il prezioso lavoro svolto da giovani che hanno così degnamente onorato la Patrona, giovane martire della nostra terra. Questo è un segno che la comunità ecclesiale di Catania terrà presente in questo periodo particolarmente impegnativo di preparazione al Sinodo dei Vescovi dell’ottobre 2018, voluto da Papa Francesco su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Gristina, infine, ha affidato i giovani, che hanno un ruolo essenziale nella società, alla protezione di S.Agata affinché si sentano particolarmente impegnati nella rinascita della città e ha indicato nella figura di Agata, giovane santa martire, coetanea da amare e da venerare con entusiasmo e fiducia.

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